di Paola Dei
ASCIANO.
Da un’idea di Franco Sartini, con il sostegno del Comune e la partecipazione della Pro Loco, Asciano ha festeggiato l’arte con la prima delle Manifestazioni che saranno spalmate in 5 anni e scandite da 5 personalità locali, “5 Talenti per Asciano Città d’Arte”, che hanno contribuito a diffondere la cultura nel mondo con originalità e bellezza. Primo fra tutti, Claudio Tolomei, umanista senese del ‘500. L’appuntamento avrà a partire dal 2016 cadenza annuale e farà brillare artisti, letterati, pittori, rigorosamente ascianesi. Per il primo anno, da venerdì 8 a domenica 10 aprile le porte del paese si sono aperte ed hanno permesso alla popolazione ed ai turisti di ammirare e conoscere il patrimonio nascosto in questo angolo di terra dai paesaggi lunari incastonato nel cuore delle crete senesi. Un ricco calendario di iniziative ha costellato la manifestazione che ha unito arte visiva ed arte olfattiva con degustazioni di prodotti locali alla scoperta dei tesori artistici e culturali custoditi nel Museo Civico, Archeologico e d’Arte Sacra di Palazzo Corboli, nel Museo Amos Cassioli oltre che nelle chiese di San Francesco, di Sant’Agostino, oltre che nella basilica di Sant’Agata.
Ad inaugurare l’Evento non poteva che essere il noto critico e storico dell’Arte Vittorio Sgarbi che da anni si fa portavoce di una politica della bellezza e che, con la sua energia e la sua travolgente ideazione di pensiero, ha animato lo spazio della Chiesa di San Francesco. A precedere la manifestazione nella Chiesa di San Francesco il Sindaco Paolo Bonari, (che si è detto orgoglioso del ritorno in terra Ascianese dopo tanti anni del noto critico), Luca Barbi, Presidente della Pro Loco che oltre ad aver preso parte attiva all’evento ha anche voluto effettuare una ricerca sulla famiglia di Claudio Tolomei con risultati inediti e sorprendenti, e Luigi Oliveto, che si è occupato di scrivere la prefazione ad una vecchia ma ben fatta biografia datata 1939 curata allora da Luigi Sbaragli ed oggi (solo su prenotazione) riproposta fedelmente con l’aggiunta di una nota di Vittorio Sgarbi.
Oliveto nella sua prolusione ha ricordato la personalità di Claudio Tolomei, che non fu soltanto un celebre umanista, un letterato, un poeta, un politico, un cultore delle arti, un
professore in legge, ministro di Giustizia nel Ducato di Parma. A lui si deve infatti la fondazione a Roma dell’Accademia della Virtù, conosciuta anche come “Vitruviana” ed opere famose come il Cesano, ma anche la stenuante difesa della grammatica “senese” contro il tentativo del Trissino di modificarla e snaturarla. Oliveto si è poi complimentato con Asciano, ha parlato del senso di appartenenza citando una frase di Giuseppe Sgarbi, padre del noto critico, intervistato da Repubblica: “…..Si chiamano radici. È quello che Dio o la natura ti ha dato. Il resto sono conquiste o disfatte provvisorie”. Con questa chiave di lettura e con una citazione tratta da uno scritto di Claudio Tolomei che ebbe verso Siena sempre un rapporto di odio-amore per tutta un serie di eventi accaduti, Oliveto ha ceduto la parola al critico più noto d’Italia per il quale mi permetto di utilizzare ancora una frase detta dal padre nella stessa intervista:”..Vittorio è impetuoso, sorprendente, ha lo stesso atteggiamento per la vita che un assetato avrebbe per l’acqua”.
E così si è presentato Sgarbi, giunto direttamente dalla Sicilia dove ha inaugurato la nuova Cattedrale di Noto restaurata dopo 20 anni dalla distruzione, alla presenza del Presidente Mattarella e del Ministro Franceschini. Ricordiamo che per il restauro e della Cattedrale di Noto Vittorio Sgarbi ha avuto parte attiva e nel 2011 in occasione della Biennale di Venezia a Palazzo Grimani, ha esposto nel padiglione Italia i bozzetti (circa 50 opere attinenti al Grande cantiere “sacro” di Noto e 15 lavori di pittura e scultura di altri artisti che hanno affrontato l’iconografia sacra).
La sua lectio magistralis ad Asciano ha trattato il ruolo dell’intellettuale, tema che Sgarbi ha cavalcato con grande capacità attraverso associazioni, congetture, citazioni, riferimenti, travolgendo letteralmente la platea in mezzo a scrosci di applausi che scandivano le sue originali e mai scontate osservazioni. A partire da Pasolini per poi giungere a Moravia, Sciascia, Montaigne, Eco, disquisendo sul concetto di diversità e cogliendone gli aspetti fondamentali, Sgarbi non ha mancato di toccare anche tematiche profonde della vita e dell’esistenza attraversando anche concetti linguistici con ironia e fornendo agli intervenuti diverse chiavi di lettura mai scontate. Ha citato a questo proposito la parola depensante, da lui usata in varie occasioni, tutte trascritte sull’Enciclopedia Treccani. Ha poi ringraziato Franco Sartini, il sindaco Paolo Bonari, Luca Barbi, gli enti e istituzioni che hanno partecipato e sostenuto l’evento ed ha dichiarato che qualora il Comune di Asciano decidesse di nominarlo cittadino onorario, sarebbe felice di accettare.