di Ezio Sabatini
SIENA. E' stata strocata sul nascere la carriera di due giovani valdelsani desiderosi di buttarsi a capofitto nel lucroso business del traffico di stupefacenti. Ieri sera, dopo una buona e serrata campagna investigativa degli uomini della Squadra Mobile di Siena, coordinati dal dottor Manganelli, sono state efettuate due perquisizioni nelle abitazioni dei due presunti pusher. Nelle case dei due sono stati trovati del denaro contante, (1.400, euro) e 42 panetti di hashish per un totale di 4,3 kg. Si tratta di due giovanissimi incensurati, residenti in Valdelsa, figli di famiglie-bene della zona, uno di 20 anni e l'altro di 19. Il più grande dei due studia ancora alle scuole superiori di Siena, mentre l'altro era già nel mondo del lavoro con un proprio impiego.
"Non diffondiamo le iniziali dei giovani – ha detto in sede di conferenza stampa Manganelli – perchè siamo di fronte a due ragazzini incensurati, oltre che per rispetto delle famiglie che, ignare di tutto e profondamente colpite, hanno chiesto una certa difesa della privacy nei limiti consentiti".
Dalle indagini pare che i due si dedicassero allo spaccio nel territorio di Siena e provincia e che si fossero riforniti di questo notevole quantitativo di sostanza in una città del nord. Qui avrebbero speso la cifra di 2 euro il grammo per poi rivendere la "roba" a 6 euro, per un totale stimato di oltre 25mila euro di ricavo sul mercato. Pare assodato che i consumatori finali sarebbero stati dei giovani e dei giovanissimi. Le indagini sui due erano in corso da qualche tempo, anche se gli uomini della questura di Siena hanno atteso solo la giornata di ieri in modo da avere messo correttamente assieme tutte le tessere del puzzle.
I due giovani non hanno opposto alcuna resistenza e si sono dimostrati collaborativi con le forze dell'ordine. Al momento sono associati al carcere di Santo Spirito in attesa di giudizio. Delle indagini si occupato il procuratore Marini.