BERGAMO. In un esposto denuncia inoltrato alle Procure della Repubblica di Milano, Bergamo, Roma, il presidente dell’Associazione Azionisti Ubi-Banca, Giorgio Jannone, e il presidente dell’Adusbef, Elio Lannutti, hanno chiesto di accertare fatti e circostanze riguardanti il Gruppo Ubi-Banca, già oggetto di inchieste penali a seguito di precedenti e analoghe denunce, ripetutamente presentate dal 2013 ad oggi. riguardanti frodi fiscali, costituzione all’estero di rilevanti capitali e reiterati episodi di mala gestio.
Nei prossimi giorni sarà indetta a Milano una conferenza stampa, per ulteriori dettagli.
“Secondo quanto riportato dai media nazionali ed internazionali, con riguardo allo scandalo (definito Lux Leaks) di trecentoquaranta multinazionali che hanno sottoscritto accordi elusivi con il Granducato di Lussemburgo per pagare meno tasse agli Stati di provenienza, UBI Banca risultava essere tra i protagonisti assoluti- e dopo lo scandalo “Lux Leaks”- scrivono le due associazioni ai magistrati- UBI Banca viene ora chiamata in causa per aver giocato un ruolo di primissimo piano in quello che è stato definito lo scandalo “Panama Papers”, un’inchiesta di proporzioni planetarie che ha rivelato, tra le altre cose, esportazioni di capitali derivanti da attività illecite.
Si parla di cifre enormi potenzialmente sottratte al Fisco italiano e di altri Paesi europei, anche da parte di istituti di credito che hanno avuto, in questi anni, l’ardire di vantarsi della trasparenza dei propri bilanci.
I media hanno riportato di un coinvolgimento diretto in “Panama Papers” della società lussemburghese UBI Banca International S.A. e di IW BANK (entrambe società del Gruppo UBI), i cui amministratori hanno ricoperto incarichi di massimo vertice nella capogruppo.
1) Preso atto del fatto che ben 4 Procure della Repubblica (Bergamo, Milano, Pisa, Cuneo) stanno vagliando numerose ipotesi di reato. 2) considerate le indagini in corso che riguardano, a diverso titolo, esponenti del Gruppi UBI, per reati gravissimi. 3) preso atto che CONSOB e BANKITALIA hanno già sanzionato a più riprese molti vertici apicali di UBI Banca per gravissimi episodi di mala gestio. 4) valutati gli effetti di questa gravissima accusa, relativa a possibili, reiterati episodi di elusione fiscale e di trasferimenti di fondi in paesi a fiscalità previlegiata.
Chiedono di verificare la efficacia del controllo esercitato dalla Banca d’Italia e dalla Consob.
La Banca d’Italia e l’Associazione Bancaria Italiana hanno recentemente dichiarato ufficialmente di voler adottare provvedimenti finalizzati a restringere i requisiti di onorabilità richiesti per le cariche di vertice degli istituti di credito, chiedendo formalmente agli interessati di rimettere il mandato per il bene supremo degli istituti coinvolti. Ne consegue, quindi, che seppure in presenza di presunzioni di innocenza fino al terzo grado di giudizio, emerge in tutta la sua gravità, l’inopportunità del permanere alla guida della banca di esponenti sottoposti ad indagini con accuse gravissime, con l’auspicio che finalmente le azioni della Magistratura e degli organi inquirenti riportino UBI Banca ad una sana e prudente gestione.
Per le suesposte ragioni, gli esponenti hanno richiesto alle onorevoli Procure della Repubblica di accertare fatti e circostanze segnalate, sia per punire i responsabili che avrebbero commesso odiosi reati, che per far recuperare al Fisco italiano ingenti risorse causate da eventuali delitti fraudolenti a danno della collettività e del bene comune.
Giorgio Jannone Elio Lannutti
Presidente Associazione Azionisti UBI Banca Presidente Adusbef