SIENA. L’interesse francese per l’Italia non si limita solo al settore delle telecomunicazioni, con la possibile OPA su Telecom, o ad una parte di Mediterraneo ma anche a quello del nostro patrimonio artistico e culturale. Da fonte governativa pare certo che a breve verrà portata in parlamento una proposta di legge che dovrebbe risolvere i problemi economici dei Comuni italiani. Presentatore della iniziativa legislativa di iniziativa popolare il sindaco di Siena, Bruno Valentini, presidente della commissione ambiente dell’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia.
Il ragionamento che sta alla base è semplice. Se il problema della salvaguardia dell’immenso patrimonio culturale italiano sono i soldi, sarà sufficiente andare a prenderli là dove questi sono: ossia presso i privati. Qualcosa del genere è già stato fatto con il Colosseo ed il gruppo Tod’s della famiglia Della Valle. Questa volta però sarà in modo più ampio, aprendo a qualcosa di più che non una semplice sponsorizzazione ma con una vera e propria cessione in perpetuo.
L’interesse del presidente Hollande è apparso da subito concreto. Non paghi di avere rimodulato gli accordi franco-italiani sulle aree di mare comprese nelle Zone Economiche di Interesse Esclusivo, i cugini transalpini stanno pensando a completare un accordo che affonda le proprie origini negli ultimi giorni della Seconda Guerra Mondiale. A luglio del 1944 i tedeschi stavano indietreggiando sulle posizioni dell’Appennino tosco-emiliano. Siena, che si appellava al ruolo di città-ospedale, era oggetto di uno scontro fra truppe naziste e francesi. Una volta cacciato l’invasore gli alleati francofoni ottennero dal locale Comitato di Liberazione Nazionale, che si era insediato al posto del precedente podestà, l’uso della Piazza del Campo per una parata militare. A seguito di un problema di traduzione il documento che sanciva questa iniziativa riportava invece la cessione perpetua della stessa Piazza al governo francese.
Oggi, se andrà in porto la nuova proposta di legge, il Comune di Siena potrà dirimere questo antico contenzioso cedendo la storica Piazza del Campo per la somma di 9.99 euro, Considerando il cambio del 1999 di 6,55957 franchi francesi per 1 euro ed il valore della transazione, riportato nel documento del 1944, di 75 lire, costo di un fiasco di vino di Chianti dell’epoca, nemmeno riserva. Unica clausola che sarà posta dalla amministrazione comunale senese sarà la possibilità di poter continuare a correre il Palio, almeno nel mese di luglio. L’accordo è stato trovato con lo spostamento della data dal 2 al 14 Luglio, giorno della presa della Bastiglia, e con la creazione di un settore riservato esclusivamente ai francesi nel cuore della piazza.
In Francia pare già pronta una nuova delega per Segolene Royale, attualmente titolare del solo ambiente, con il ripristino del ministero per i territori oltremare. Tutto questo in attesa della prossima cartolina di auguri da Siena con una Piazza del Campo abbellita da mattoni colorati con la bandiera francese: bianco, rosso e blue; nella contrada dell’Istrice già interpretano la cosa in chiave scaramantica.