Scaramelli: "Il supporto educativo e didattico per i bambini ricoverati è parte integrante del percorso terapeutico"
SIENA. Chiudere la sezione Infanzia della scuola ospedaliera de Le Scotte di Siena è un errore, chi l’ha deciso non ha cuore. Il supporto educativo e didattico per i bambini ricoverati in ospedale è parte integrante della realizzazione del percorso terapeutico e della cura. Per bloccare questa decisione surreale oggi presento una Mozione in Consiglio regionale che impegna la Giunta ad attivarsi nei confronti dell’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana con ogni mezzo utile per consentire la prosecuzione delle attività delle scuole dell’infanzia ospedaliere funzionanti all’interno della Regione Toscana. Tra queste, appunto, c’è la Scuola dell’infanzia dell’Istituto comprensivo “Pier Andrea Mattioli” di Siena. Dobbiamo salvaguardare questa esperienza e andare oltre questo strumento per valutare ulteriori forme di sostegno. Le scuole dell’infanzia negli ospedali sono strutture al servizio dei bambini dai 3 ai 6 anni di vita ricoverati negli ospedali toscani. E proprio quella dell’ospedale Le Scotte di Siena accoglie, in un anno scolastico, circa 500 bambini di età diverse, alunni stranieri e diversamente abili. Una struttura formativa capace di attenuare il disagio dell’ospedalizzazione per i piccoli pazienti e ponte ideale tra la quotidianità e l’ospedalizzazione. Chiudere questa scuola significa eliminare uno strumento capace di permettere al bambino di affrontare positivamente l’insicurezza, il disagio e la paura legati alla degenza ospedaliera. Nessuno può pensare di poter portare indietro le lancette dei diritti dei bambini. Dobbiamo lavorare per tutelare il diritto fondamentale dei più piccoli a vivere serenamente anche nei percorsi di malattia e di cura, spesso lunghi ed estenuanti. È surreale che la chiusura di questo servizio sia avvenuta senza alcuna comunicazione né concertazione, senza tenere in minima considerazione gli obiettivi formativi ed educativi di queste scuole che, al di là della mera formazione, si pongono come strumento per la cura della sfera emotiva e affettiva in maniera profonda. Una scuola da salvare perché capace di lasciare un segno positivo nella memoria dei piccoli degenti e delle loro famiglie che, in futuro, avranno anche ricordi positivi da affiancare a quelli legati al periodo di cura”.
Stefano Scaramelli, consigliere regionale della Toscana