Interrogazione del Capogruppo di Forza Italia che chiede di poter rivalutare il documento nel segno della semplificazione
FIRENZE. Che si sarebbe battuto contro le vessazioni burocratiche per gli imprenditori e i semplici cittadini lo aveva promesso fin dalla campagna elettorale per le ultime regionali, quando era il candidato di Forza Italia alla presidenza della Regione Toscana. E ora, da capogruppo azzurro in Consiglio regionale, Stefano Mugnai dà gambe a quella battaglia. Oggi tocca al settore dell’impresa agricola e, in particolare, degli agriturismi: «L’iter a cui sono sottoposti ad esempio nella presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività, o Scia, fa girare la testa solo a leggerlo», osserva. «Per questo – prosegue – chiediamo di rivalutarlo nel segno della semplificazione».
Lo strumento utilizzato per formalizzare l’istanza è quello dell’interrogazione che, nella parte narrativa, riassume ciò che un cittadino che si affaccia al mondo della terra deve fare: «Gli imprenditori agricoli – si legge – presentano Scia presso il Comune attraverso il sistema Star al portale Suap della Regione Toscana. Gli imprenditori presentano la relazione agrituristica su Artea. Sul sistema Artea, all’interno della relazione agrituristica, viene creata una Scia agrituristica identica a quella redatta su Star». Ecco. Messo in musica non sarebbe neanche male, ma dovendosi barcamenare nelle scartoffie, considera Mugnai, «si tratta di un aggravio burocratico e di una possibile fonte di errore». Per di più, prosegue il capogruppo di Forza Italia «la condizione di incertezza che la normativa genera crea disfunzione e disservizio sia interno alla Pubblica Amministrazione sia all’Imprenditore, al Tecnico Agricolo».
Ripensiamoci e semplifichiamo, chiede dunque Mugnai che formula i quesiti in maniera che la giunta regionale metta nero su bianco «se ritenga tali attività fonte di spesa, di aggravio burocratico e di disservizio» e «se valuti la possibilità di semplificare le modalità di presentazione delle domande attraverso modifica alla L.R. 30/2003 e il D.P.G.R. 46/2004 che normano il settore agrituristico».