Il 6 marzo terza passeggiata guidata di riscoperta per i senesi. Ecco la reazione ‘architettonica’ di Siena alla Grande Guerra
SIENA. C’era un tempo in cui il Rastrello era un podere, schiere di senesi uscivano mutilati dalla Grande Guerra, e Siena volle dare a questi reduci un luogo dove alleviare le pene. Era il 1924 quando il Comune concesse in uso gratuito all’A.N.M.I.G., l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, un’antica palazzina della Lizza già censita nel catasto Leopoldino. Alle pendici, il Comizio Agrario aveva realizzato un podere modello là dove col tempo avrebbe poi preso forma l’omonimo stadio. Era un tempo in cui quella parte di Siena cominciava appena ad assomigliare all’attuale: a ritroso verso quel tempo cammineranno domenica 6 marzo i Turisti per casa. Propriola Lizza sarà infatti prossima meta per le visite condotte dalle guide turistiche Federagit di Siena. Dalle ore 11, un’ora e mezza in quella “Casa” che fu ricovero esistenziale per un ingente numero di senesi, pesantemente martoriati da quel conflitto che entrava nel vivo giusto un secolo fa. La sede dell’Anmig ospitava addirittura un’officina in cui si realizzavano protesi, ma anche un salone decorato con un grande medaglione liberty raffigurante “il sacrificio e la gloria”: attribuito ad Amedeo Brizzi, ma probabilmente opera del più celebre Dario Neri. Sacrificio, onore e gusto liberty ricorrono anche nei dintorni: la statua del soldato bendato all’asilo monumento, la riproduzione del bollettino della vittoria firmato Armando Diaz, la lunetta sulla facciata dell’ex garage Comas in cui è riconoscibile la prima versione del parco della Rimembranza: tutte tappe per la terza passeggiata 2016 dei Turisti per casa, domenica prossima.
L’illustrazione sarà a cura di Martina Dei e Claudio Bartalozzi; ritrovo alle ore 11 in viale Maccari 3. Il prezzo di partecipazione per il pubblico alle iniziative di Turisti per casa sarà di 5 euro (gratis i bambini fino a 10 anni), con prenotazione consigliata (tel/whatsapp 334 8418736). Programma completo ed altri dettagli su www.facebook.com/scoperte .
Immagine allegata: la casa del Mutilato nel 1926 (foto Nello Massarelli, Archivio Malandrini – bit.ly/1Y4m4pU )