ROMA. “Il Made in Italy si tutela soprattutto con i fatti. Per questo chiediamo al Governo di continuare il suo impegno e concretizziamo il nostro con gli atti parlamentari che ci competono che saranno proposte di legge del gruppo Pd e ulteriori impegni per il Governo”. Lo ha dichiarato oggi, giovedì 3 marzo, in Aula Susanna Cenni, capogruppo Pd in commissione di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, svolgendo la dichiarazione di voto, sulla relazione della Commissione di inchiesta sui fenomeni della contraffazione su possibili proposte normative in materia penale in tema di contraffazione.
“Questa relazione, la prima che giunge in aula, (seguiranno nelle prossime settimane Prato e poi l’indagine sull’olio di oliva) – ha aggiunto Cenni – è scaturita dall’ascolto delle principali procure impegnate sul fenomeno, del mondo produttivo, delle forze dell’ordine, delle Agenzie delle dogane, dei ministri di Giustizia, Attività Produttive e politiche Agricole, del sottosegretario Gozi, con il suo quadro sui dossier aperti in sede europea, e ha evidenziato le positività, ma anche una serie di handicap del sistema di contrasto alla contraffazione nel paese. Limiti che vanno dalle procure sommerse di lavoro alla sovrapposizione delle norme in vigore, dall’ azione delle forze dell’ordine che necessita di più coordinamento all’ insufficiente azione europea e internazionale. Il testo esamina le norme in vigore, quelle di prevenzione, quelle previste dal codice civile e in sede penale e le direttive comunitarie. Ne sottolinea l’evoluzione, l’inutile stratificazione, l’obsolescenza. Affronta terreni nuovi come il commercio online, nonché la dimensione comunitaria e internazionale con i Trattati, a partire dal Ttip, con i problemi legati all’ Italian Sounding. Alcune risposte ai fronti aperti sono già arrivate – ha proseguito Cenni – come l’annuncio del vice presidente del Csm Legnini, di avviare un corso di specializzazione sulla materia per i magistrati, l’insediamento di un pool di magistrati ed esperti per mettere a punto proposte di riforma dei reati in materia agroalimentare da parte del ministro Orlando, l’aggiornamento delle norme in materia agroalimentare del ministro Martina, gli interventi contro il caporalato. Il Pd, inoltre, a breve presenterà una sua pdl per aggiornare il sistema, norme e forme di coordinamento dell’azione di contrasto ma anche dei singoli Ministeri coinvolti. Siamo tutti impegnati – ha concluso Cenni – a far sì che la contraffazione, ambito oggi scelto come luogo di investimento e di diversificazione dell’attività per pezzi della criminalità organizzata e mafiosa nazionale e internazionale, diventi per tutti loro un pessimo affare”.