SIENA. La campagna elettorale all’Universita, il nuovo direttore al SMS, la rinnovata richiesta di Scaramelli di cambiamento al Pd di Siena e il connesso attivismo implicitamente a favore del Valentini rinviato a giudizio del presidente Rossi sulla città, che il PD teme giustamente di perdere, hanno impresso un’accelerazione alla vita pubblica della città.
Il guaio è che tanti grandi eventi possono evitare chiarezza nel confuso dibattito sulla mobilità e la sosta.
Raramente si sono ricordate e discusse le proposte di Sinistra per Siena mentre una linea chiara tarda a venire dal Comune. Il vicesindaco ha dato fuoco alle polveri ponendo l’ipotesi sgombero piazza della posta con una improbabile azione di risistemazione della ampia area tenuto conto della esilita delle finanze comunali, ora alle prese con la grana di via Peruzzi. Quante volte si è detto che Siena presenta varie zone a rischio idrogeologico non controllate a dovere?
Il sindaco ha ribadito la sua volontà di ricorrere al referendum su tutto come al solito salvo che sulla Ztl. Maggi parla di ipotesi per motorini e di interventi con partecipazione.
Un piccolo passo in avanti. Finora su Provenzano, Sallustio Bandini ed altro la giunta era andata a testa bassa come un carro armato (senza benzina).
Ma è il dibattito o meglio il non dibattito che preoccupa.
La questione della sosta ha bisogno di visione d’assieme e non di interventi sui dettagli. Invece di parlare dei parcheggi scambiatori da ampliare, invece di parlare dei ritocchi profondi necessari ai percorsi dei bus tutto si e incentrato sulla l’intoccabilità dell’accesso gratuito di moto e motorini e. la sosta a San Prospero. Ma i residenti Ztl che devono dire?C’è chi può sostenere che devono pagare perché privilegiati? Le moto non occupano spazio pubblico? E le distanze? Quando un Ztl fa 100 e più metri come è normale dallo stallo trovato se lo ha trovato per andare a casa, percorre piu o meno la stessa strada a piedi del motociclista che lasciasse la sua moto in un’area di raccolta alle porte della città. Salvi i problemi delle auto, il. non residente che dovesse sostare entro porta Pispini per ipotesi o entro porta Romana e porta Tufi o a porta Fontebranda o alla risalita di s. Francesco quanto dovrebbe camminare per arrivare nel cuore del centro che gli interessa per lavoro contrada o altro? L’attraversamento interno va evitato quanto più possibile sia per moto che per auto senza plausibile motivo (ad esempio per evitare al residente di riversarsi sulle strade extra moenia solo per portarsi all’altro lato della città).
Tutto questo per dire soltanto che l’occasione del piano sosta mobilità non può essere bruciata con polemiche che non portano a niente.
Promuoviamo una discussione serena, costruttiva. Alla fine bisogna uscirne tutti con miglioramenti tangibili.Ma il consenso si ottiene se la proposta è a tutto tondo, non contro questo o quello. Quindi calma e riflettiamo. Ogni area ha problemi specifici e questo vale anche per ogni mezzo di locomozione. Importante non fare piu passi che complicano la discussione complessiva. La bici elettrica ad esempio poteva aspettare. Non abbiamo dati sicuri sulla loro spesa e neppure sulla urgenza per mancanza di dati sull’inquinamento nel centro di Siena: di che si parla?
Mario Ascheri