SIENA. La conferenza su “Trotula de Ruggiero. Una scienziata del Medioevo”, organizzata per il 12 febbraio da Franca Ricioppo, presidente della sezione senese del Soroptimist International Club, farà conoscere al pubblico l’incredibile storia di questa donna, dal nome così inusuale per il tempo di oggi, come inusuale fu, per il suo tempo, lo studio e l’impegno profuso in ambito medico. L’appuntamento, aperto al pubblico, alle ore 18 nella Sagrestia vecchia del Complesso museale S. Maria della Scala, dopo i saluti dell’assessore alla cultura Massimo Vedovelli e del presidente del Soroptimist, vedrà gli interventi di Dorotea Memoli e di Felice Petraglia, direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Università di Siena.
“Fu la “medichessa” – come evidenzia Ricioppo – più famosa della Scuola medica salernitana dell’XI secolo. Definita la donna dai mille saperi, soprattutto per gli studi che gettarono le basi di ostetricia e ginecologia, in un’epoca in cui le donne erano rilegate ai margini della società. Le teorie di Trotula de Ruggiero precorsero i tempi e, cosa ancora più importante, resero tramandabili le sue conoscenze con scritti di ginecologia e cosmetica, dando alle donne la consapevolezza della loro dignità”.
Una figura di grande spessore, dunque, che merita di essere ricordata e, soprattutto, conosciuta. A illustrarla, durante l’appuntamento senese, Dorotea Memoli, insegnante e scrittrice, della stessa terra natia della de Ruggiero, che punterà l’attenzione su questa punta di diamante al femminile della Scuola medica salernitana. “La Magistra salernitana – per la Memoli – nei suo scritti si rivolge alle donne con la voce di chi ha studiato profondamente non solo il suo corpo, ma anche la loro anima; di chi non ha alleviato soltanto le loro infermità fisiche, specialmente quelle inerenti al sesso, ma anche quelle riguardanti il loro aspetto esteriore, nella convinzione che esse siano concomitanti tra loro. E così, senza falsi pudori, ha liberato tutte le donne dalle angustie dei difetti fisici e ha spiegato scientificamente le credenze e i pregiudizi del volgo, distruggendo, finalmente, le paure e le menzogne ataviche”.
Al racconto della Memoli seguirà il confronto con la realtà contemporanea grazie al contributo del professore Petraglia.