E, riferendosi ai membri della deputazione di nomina comunale, aggiunge: " Che se ne vadano e rassegnino le dimissioni"
SIENA. Fratelli d’Italia chiede le dimissionii di Clarich e dei componenti di nomina comunale in seno alla Fondazione Monte dei Paschi.
“Un oltraggio alla città ferita, ora basta con questo piemontese” tuona Lorenzo Rosso, leader di Siena del Partito di Giorgia Meloni.
” Clarich se ne deve andare. Ci sentiamo offesi come senesi dello snobbare le richieste di presentarsi in Comune per spiegare il suo operato in seno alla Fondazione MPS. Siamo stufi di questo piemontese che con glacialità dichiara che se ci dovesse essere un nuovo Statuto della Fondazione “a nessuno verrebbe in mente” di mantenere la forma prevista in precedenza e cioè di ” mantenere i vertici e la direzione della banca a Siena” e con la stessa glacialità ci informa che “se come obbiettivo andava attenuato”, come se parlasse di cose che lo toccano marginalmente.
Noi senesi pretendiamo un Presidente della Fondazione che faccia di questo non un impegno, ma una lotta più che serrata. Da barricate.”- continua il Portavoce di Fratellid’Italia.
Ed ora sull’onda di tale fulgido esempio istituzionale di questo signore di Casale Monferrato, arriva la notizia che i quattro nominati dal Comune di Siena Sergio Betti, Egidio Bianchi, Barbara Lazzeroni e Alessandra Navarri siano stati convocati dalla Commissione di Controllo del Comune sull’attuale situazione e le prospettive future dell’ente in cui sono stati nominati ed abbiano declinato l’invito. Che se ne vadano e rassegnino le dimissioni. Noi Senesi vogliamo persone che lottano per l’ente in cui sono stati (purtroppo) nominati.
Solidarietà al Presidente della Commissione Andrea Corsi condividendo in pieno il suo pensiero su come questi signori ” autodichiarandosi al di fuori del controllo della comunità siano immeritevoli della fiducia di cui hanno goduto ed interpretano tale nomina come se avessero vinto un concorso pubblico”. Una triste vicenda che non vogliamo e non possiamo tollerare- conclude Lorenzo Rosso
