In arrivo uno specifico accordo operativo fra Regione e Corpo Forestale
FIRENZE. Per il censimento degli alberi monumentali in Toscana, i Comuni non saranno soli. La giunta regionale ha approvato oggi specifici “indirizzi” ad uso dei Comuni che dovranno procedere alla nuova catalogazione, nonché uno specifico accordo operativo che sarà sottoscritto a breve fra Regione Toscana e il Comando regionale del Corpo Forestale dello Stato.
“Un passaggio importante che va verso la salvaguardia del patrimonio verde e la tutela della biodiversità – ha commentato l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni – In questo senso è importante l’accordo con il Comando regionale del Corpo Forestale dello Stato grazie al quale potremo dare il sostegno all’operato dei Comuni che lo richiederanno con l’obiettivo di arrivare a un lavoro svolto in modo organico e completo”.
“Il monitoraggio degli alberi monumentali assume per la Toscana una rilevanza significativa in considerazione dell’estensione del patrimonio forostale regionale che è tra l’altro il più vasto d’Italia e degli spiccati rilievi paesaggistici che questa regione possiede – ha aggiunto il comandante del Corpo Forestale della Toscana Giuseppe Vadalà – Conoscere e comunicare i “patriarchi dei boschi” non è solo un’azione di rilievo tecnico di monitoraggio ma riveste un esempio di educazione ambientale e di rispetto per la natura che la Toscana ha per i propri cittadini nel presente ma soprattutto per il futuro. L’accordo con la Regione Toscana consente, come di consueto, di sviluppare un lavoro comune a servizio della collettività”.
La normativa nazionale e regionale prevede infatti che i Comuni, sotto il coordinamento delle Regioni, effettuino sul proprio territorio un primo censimento degli alberi da tutelare tenuto conto dei criteri stabiliti dal decreto interministeriale del 23 ottobre 2014. Sulla base degli elenchi comunali, le Regioni procederanno quindi a redigere un proprio elenco regionale che trasmetteranno poi al Corpo forestale dello Stato per il periodico aggiornamento dell’elenco degli “alberi monumentali d’Italia”.
Alla luce della nuova normativa (legge 10/2013 e decreto interministeriale del 23 ottobre 2014) sarà dunque rivalutato l’attuale elenco regionale degli alberi monumentali toscani che al momento conta 122 esemplari.
Le principali novità
Tra le principali novità in materia di criteri per la catalogazione, ci sarà la possibilità di riconoscere non solo il “singolo elemento arboreo” che sia raro esempio di maestosità e longevità, o di particolare pregio naturalistico, per rarità botanica, o che rechi un preciso riferimento ad eventi o memorie, ma anche filari ed alberate di particolare pregio paesaggistico, storico o culturale. In una parola, porranno diventare “monumentali” la cipresseta della Val D’Orcia o il viale di Bolgheri.
Altro elemento di assoluta novità, il riconoscimento del valore ecologico, cioè sarà monumentale anche l’albero che manifesti la presenza di specie faunistiche rare o di particolari habitat.
Infine, saranno monumentali gli alberi ad alto fusto inseriti in particolari complessi architettonici di importanza storica e culturale, quali ad esempio di ville, monasteri, chiese, orti botanici e residenze storiche private.
L’accordo Regione – Corpo Forestale dello Stato
I Comuni sono chiamati dunque a un importante e prezioso lavoro ma potranno richiedere, se ritenuto opportuno (ed in virtù dell’accordo oggi approvato) un adeguato supporto al Comando regionale del Corpo forestale dello Stato per le operazioni relative al censimento loro richiesto.
Il Comando regionale del CFS, dopo aver acquisito le richieste di collaborazione dei singoli comuni, provvederà a coinvolgere i Comandi provinciali e di stazione, così da poter operare in maniera coordinata per effettuare specifiche verifiche sul territorio (tese ad accertare la sussistenza dei criteri per la attribuzione del carattere di monumentalità) nonché procedere alla compilazione delle schede di identificazione.
La Regione, con la sottoscrizione dell’accordo, si impegna a corrispondere fino ad un massimo di 80mila euro al CFS per tutte le attività di coordinamento e di supporto fornite ai Comuni, attività che dovrà concludersi a maggio 2017. Un Tavolo di coordinamento, tra Regione e CFS , garantirà un adeguato supporto nelle attività di censimento ai Comuni che intendono avvalersi dell’attività del CFS.