Al Presidente e al Dg della Fondazione Mps, ascoltati oggi, è stato chiesto di spiegare anche la questione delle sorelle Barni
FIRENZE. Il Portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale toscano, Claudio Borghi Aquilini (Lega Nord), cogliendo l’occasione della presenza in audizione, durante la seduta della Commissione regionale d’inchiesta sul Monte dei Paschi tenutasi oggi pomeriggio (27 gennaio), del Presidente e del Direttore Generale della Fondazione MPS, ha rivolto loro alcune domande di grande rilevanza per la città di Siena e per la politica toscana: “Ho ritenuto di sfruttare la presenza del Presidente e del Direttore Generale della Fondazione MPS per chiedere conto di alcune questioni importanti, per Siena ma non solo, che toccano delicati aspetti della politica e dell’economia di questa regione”.
Dopo un dialogo sul bail-in e alcune spiegazioni chieste riguardo le sofferenze che pesano sul bilancio di MPS, anche a seguito dei recenti provvedimenti del Governo Renzi e dell’Europa, il Consigliere Borghi è passato a temi ancora più spinosi, quale il presunto conflitto d’interesse e le conseguenti potenziali influenze politiche derivanti dalla presenza nella Deputazione generale della Fondazione di Giovanna Barni, membro anche del Consiglio di Amministrazione dell’Accademia Musicale Chigiana, nonché sorella della Vice-Presidente della Regione Toscana, Monica, Assessore alla cultura in quota al PD; la seconda questione aperta da Borghi è stata quella relativa alla situazione di Sansedoni S.p.A., controllata dalla Fondazione e partecipata con un’importante quota anche da Banca MPS.
“Le risposte alle mie domande sono state parzialmente esaustive, anche se purtroppo hanno confermato le mie preoccupazioni: quanto alla presenza di Giovanna Barni in Deputazione generale, è stato asserito che l’influenza non ci fu al principio – in quanto la sorella Monica è stata eletta in Regione in un momento successivo alla nomina della prima in Deputazione – lasciando presumere che continuerà a non esserci, senza alcuna reale garanzia in merito; sulla situazione di Sansedoni S.p.A., che “vanta” un debito di 180 milioni di euro, di cui buona parte verso Banca MPS, è stato risposto che questo è largamente coperto dalle proprietà immobiliari, il che non mi fa stare per nulla tranquillo, da Senese adottivo e amante della città quale sono”.