SIENA. Un comunicato stampa a firma delle “Sentinelle in Piedi Italia”, pubblicato anche su alcuni quotidiani on-line senesi, ci informa che sabato 23 e domenica 24 gennaio in oltre 50 città italiane, centinaia di uomini e donne liberi scenderanno in piazza per un’ora con un libro in mano, per vegliare in difesa della libertà e della famiglia naturale, anche in vista del family day, in programma per il prossimo sabato 30 gennaio a Roma. Una scesa in piazza di un movimento di popolo libero, apartitico ed aconfessionale, che si oppone al ddl Cirinnà-bis sulle cosiddette unioni civili. Con il testo di legge Cirinnà si intende, infatti, demolire l’istituto del matrimonio, che diventerebbe la legittimazione di una mera unione sentimentale, fondata sull’emotività, mentre il figlio diverrebbe un diritto, un oggetto da possedere legittimamente, invece che un soggetto debole meritevole di tutela e portatore di diritti. Non ultimo, la donna verrebbe utilizzata come macchina da riproduzione e il suo utero saebbe affittato, per produrre neonati.
Come Associazione Sena Civitas ci uniamo solidalmente alle rivendicazioni delle Sentinelle in Piedi, che condividiamo, anche perchè la legittimazione che la Cirinnà-bis intende operare è basata su una menzogna, sul voler annientare verità biologiche e naturali con sovrastrutture culturali imposte dall’alto e solo ideologiche. Non si possono rendere uguali per legge due realtà differenti, né basare il matrimonio sulle emozioni o sulle preferenze sessuali. Il matrimonio non può essere “una modalità di vivere l’amore” e il figlio non può essere un oggetto. Il matrimonio è una reciproca donazione, esclusiva, di un uomo e una donna, che si compie nell’apertura alla generazione ed all’educazione di nuove vite.
Questo non significa odiare gli omosessuali, per cui le accuse di omofobia cadono appena pronunciate in quanto inconsistenti. Ogni bambino ha il diritto di avere un padre ed una madre! Non sono parole di pericolosi omofobi, ma affermazioni che gli stessi omosessuali stanno facendo ufficialmente sui social e laddove viene loro concesso spazio pubblico per parlare. Omosessuali ai quali si oppone una ben finanziata minoranza LGBTQI (Lesbians Gay Bisexual Transexual Queer e Intergender), la quale sostiene l’ideologia gender e queer che mira a superare le differenze biologiche e naturali con imposizioni culturali. Omosessuali vengono così aggrediti pubblicamente sui social e nel web, perché hanno difeso la famiglia naturale, affermando, come ha fatto D&G, la loro contrarietà all’adozione a coppie dello stesso sesso.
Gli slogan dei sostenitori della Cirinnà tacciono volutamente sulle conseguenze reali che la cosiddetta stepchild adoption comporterà e non riferiscono i dati reali che, nei paesi dove questa pratica è legale, vedono un bassissimo interesse all’adozione da parte delle coppie dello stesso sesso, che invece preferiscono “fabbricarselo” il figlio, attraverso la pratica dell’utero in affitto. Pratica che oggi costa fra i 40.000 e i 90.000 euro e che mercifica il bambino, considerato un “prodotto”, in alcuni casi scartato, se difettoso, e che concepisce la donna come una macchina per la produzione. La donna, infatti, più che prestatrice “per amore” del proprio utero, è nella realtà dei fatti sfruttata e pagata per questo “affitto”.
Un’ideologia disumana, dunque, che mira a decostruire la nostra società basata sul diritto naturale e sui valori di una tradizione dalle radici profonde, e le cui vittime innocenti sono ancora una volta i più deboli.
Noi di Sena Civitas, come le Sentinelle in Piedi, aperti all’ascolto e attenti ai diritti di tutte le persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, restiamo convinti che l’unica società possibile e che ama davvero i suoi cittadini è quella fondata sul diritto naturale, ben salda sui propri valori, che non asseconda le voglie o le mode del momento, soprattutto quelle che possono distruggere e ferire i più deboli.
Sena Civitas