L'allarme di Cgil, Cisl, Uil Toscana di categoria: “Scelta sbagliata, va tutelata l'occupazione, pronti alla mobilitazione”.
TOSCANA. Nei prossimi giorni il Consiglio dei Ministri varerà il decreto legislativo di riordino del sistema delle Camere di Commercio. FP CGIL, CISL FP e UIL FPL della Toscana esprimono “grave preoccupazione” per il testo circolato in queste ore. Un testo che, “a dispetto di quanto previsto dalla legge delega, mette in serio pericolo la tenuta occupazionale e i servizi alle imprese: si prevede una riduzione del 15% del personale (con ulteriori incrementi fino al 25% per le Camere di Commercio accorpate) che porterebbe in Toscana ad un esubero di circa 200 unità sulle quasi 700 oggi impiegate direttamente dalle Camere di commercio – è l’allarme lanciato dai sindacati -. Si aggiunga che il progressivo svuotamento di funzioni del sistema camerale comporterebbe inevitabilmente l’aumento del numero dei posti di lavoro a rischio. Senza considerare le ripercussioni sul resto del sistema camerale (Unione regionale e Aziende speciali e partecipate) che il decreto lascerebbe al loro destino”.
Per le federazioni di categoria si tratta di “una scelta grave e sbagliata: primo perché contraria alla legge, secondo perché assunta in assoluta solitudine, senza alcun confronto con i rappresentati dei lavoratori e senza considerare le necessità del tessuto produttivo. In questo modo si smantellerebbe un sistema composto da professionalità di assoluta eccellenza che garantisce un indispensabile supporto all’economia toscana ed, in particolare, al sistema della piccola e media impresa che rappresenta la spina dorsale del nostro sistema economico e produttivo”.
FP CGIL, CISL FP e UIL FPL Toscana chiedono dunque al Governo di “dare corso al riordino garantendo la salvaguardia dei livelli occupazionali secondo quanto disposto dalla legge delega”, anche perché “in mancanza di una norma a garanzia dei posti di lavoro, il decreto risulterebbe viziato da eccesso di delega e quindi illegittimo”.
“Rivolgiamo un appello alle associazioni d’impresa della Toscana, alle istituzioni regionali e locali, ai parlamentari eletti nella nostra Regione perché si attivino per evitare che vengano smantellati servizi vitali per il territorio”, aggiungono le tre sigle.
Già in preparazione la mobilitazione dei lavoratori: “Per tutte queste ragioni – concludono FP CGIL, CISL FP e UIL FPL Toscana – indiciamo lo stato di agitazione del personale e, nel caso in cui il Governo dovesse ostinatamente procedere ad un riordino fatto sulle spalle dei lavoratori, siamo pronti a dare battaglia con una mobilitazione unitaria, coordinata a livello nazionale, da portare in tutti i posti di lavoro: camere di commercio, unioni camerali e aziende speciali”.