Nomi "usati" e nuovi per una candidatura a sindaco in un futuro forse non lontano
di Augusto Mattioli
SIENA. “Ma che ha intenzione di fare Stefano Scaramelli?” L’interrogativo è stato ripetuto più volte questa mattina dai tre consiglieri della minoranza in Consiglio comunale Maria Isabella Becchi (subentrata a Eugenio Neri), Alessandro Piccini, anch’egli subentrato a Luciano Cortonesi, e Pietro Staderini, nel corso della illustrazione delle motivazioni per le quali hanno deciso, con qualche maldipancia (è sembrato di capire), la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Bruno Valentini, presentata dai Cinque Stelle e che sarà discussa in un prossimo consiglio comunale. Tredici le firme sul documento. Quelle dei consiglieri della variegatissima opposizione che, hanno puntualizzato Becchi, Staderini e Piccini, “deve cambiare il modo di lavorare, di fare oppsizione”. Firme che bastano per la presentazione della mozione di sfiducia ma per far andare via il sindaco dalla sua poltrona ci vogliono diciassette consiglieri che gli votino contro: la maggioranza assoluta. Per cui occorre andare a pescare tra quelli della maggioranza. E anche tra chi non ne fa parte come Mauro Marzucchi, che si muove in maniera molto autonoma.
Ed ecco quindi, come si augurano i tre consiglieri (ma ovviamente anche altri), che potrebbe entrare in scena il consigliere regionale Scaramelli, che in questo periodo con il sindaco Valentini ha avuto più di un contrasto. Ultimo la situazione del Monte dei Paschi. Avrà il coraggio Scaramelli di mettere in crisi il sindaco dando indicazioni a qualche consigliere della maggioranza di votargli contro? Lo sperano i consiglieri dell’opposizione ma al momento non sembra essere maturata un’alternativa che permetta di andare, nel caso di un commissariamento del Comune di Siena, a nuove elezioni con una candidatura vincente dell’area che fa riferimento al partito democratico. Qualcosa si sta muovendo nella politica senese. Ad esempio, Pier Luigi Piccini è sempre più presente e attivo con le sue osservazioni che non sembrano da padre nobile, come appare invece Vittorio Mazzoni della Stella.
Intanto il presente è quello che vede il sindaco Valentini in una posizione politica abbastanza debole in relazione alle inchieste della magistratura sulla gestione dell’urbanistica del comune di Monteriggioni nel periodo del suo mandato. Del resto la mozione di sfiducia fa un riferimento ”al danno di immagine” per Siena dovuto alle inchieste. Le motivazioni come hanno sottolineato questa mattina i tre consiglieri (certo condivise dagli altri firmatari) riguardano “una città che non si rialza”, in cui si fanno “azioni ed eventi spot senza alcuna programmazione”, una città “dove manca una visione politica per il futuro” e che sta perdendo “prestigio, valore e autorevolezza”.