SALERNO. Al processo per il crac del pastificio Amato e dell’immobiliare Amato Re, superata la fase iniziale, c’è stata l’ammissione delle prove e dei testi. Il collegio ha calendarizzato le udienze, stabilendo l’ordine di interrogatorio dei testimoni. Si tornerà in aula il 7 aprile. Mussari, Ceccuzzi e Del Mese, insieme con 11 componenti del Cda della Banca della Campania, rispondono di concorso in bancarotta fraudolenta. L’operazione contestata è quella dello spin off immobiliare che ha dato origine alla Amato Re. Per gli inquirenti quell’operazione fu finanziata dal Monte Paschi con 19 milioni di euro, serviti alla neonata società immobiliare per acquistare dalla Amato spa l’ex pastificio di via Picenza, che si progettava di trasformare in condominio di lusso. Così la società madre perse un immobile che avrebbe potuto soddisfare almeno in parte i suoi creditori. Del Mese è coinvolto perché sarebbe stato lui (tramite l’amico Ceccuzzi) a convincere Mussari.
L’altro fronte dell’indagine, quello su Banca della Campania, riguarda un credito di 2 milioni e mezzo che l’istituto concesse nella seconda metà del 2010, come anticipazione di fatture in realtà inesistenti e accontentandosi della garanzia di assegni post datati.