Serio il rischio che l’autorità centrale risulti sempre meno sensibile alle istanze del territorio
di Fabrizio Pinzuti
ROMA. Via libera della Camera al disegno di legge costituzionale recante “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione”. Il testo approvato è quello già licenziato dal Senato il 13 ottobre 2015, senza alcuna correzione. Approvato in via definitiva in prima deliberazione, il disegno di legge passa ora al Senato per la seconda deliberazione, necessaria per tutte le leggi di riforma costituzionale.
Importanti le novità in materia di energia e di governo del territorio, con una netta svolta accentratrice. Diviene serio il rischio che l’autorità centrale risulti sempre più lontana e sempre meno sensibile alle istanze del territorio e che venga anzi a mancare la possibilità di interloquire. Si pensi a quanti e quali cambiamenti può portare questo nuovo scenario nel campo della geotermia e del suo governo, con Comuni, Regioni ed altri enti territoriali ridotti al silenzio, in barba, secondo alcuni, alle stesse disposizioni costituzionali sull’estensione del decentramento amministrativo. C’è già chi parla di norme incostituzionali.
Più in dettaglio il testo approvato prevede:
ALLO STATO L’ENERGIA E LE INFRASTRUTTURE STRATEGICHE. Entrano nella legislazione esclusiva dello Stato la produzione, trasporto e distribuzione nazionali dell’energia (materia finora concorrente), nonché le infrastrutture strategiche e grandi reti di trasporto e di navigazione di interesse nazionale e relative norme di sicurezza; i porti e aeroporti civili, di interesse nazionale e internazionale.
IL GOVERNO DEL TERRITORIO PASSA ALLA COMPETENZA ESCLUSIVA DELLO STATO. Da materie finora concorrenti diventano di competenza legislativa esclusiva dello Stato il governo del territorio (disposizioni generali e comuni), la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, il sistema nazionale e coordinamento della protezione civile, la tutela e sicurezza del lavoro e l’ordinamento delle professioni.
COMPETENZE REGIONALI. Tra le materie di competenza delle Regioni, figurano, tra le altre, la pianificazione del territorio regionale e mobilità al suo interno e la dotazione infrastrutturale e, per quanto di interesse regionale, la disciplina delle attività culturali, della valorizzazione dei beni ambientali, culturali e paesaggistici.
CLAUSOLA DI SUPREMAZIA. Viene introdotta la “clausola di supremazia”, in base alla quale la legge statale – su proposta del Governo – può intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva, quando lo richieda la tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica ovvero la tutela dell’interesse nazionale. (Fonte Casa&Clima).