SIENA. Altra rescissione in casa Robur. Dopo la risoluzione consensuale del contratto di Bindi e Bonazzoli, la società bianconera perde anche Stefano Avogadri. Arrivato all’ombra della Torre del Mangia proprio nella serata di gala in Piazza Indipendenza, e presentato come il tassello mancante della rosa, il trentenne terzino destro non sarà dunque a disposizione di Carboni per la trasferta di Ancona. Nelle settimane scorse, il tecnico aretino aveva segnalato in allenamento di preferire Pellegrini sulla fascia, ma la rescissione non ha solo ed esclusivamente natura tecnica. Si installa infatti nel solco tracciato dal presidente Ponte appena quattro giorni fa dopo l’amichevole contro la Colligiana. “Da 26 calciatori dobbiamo scendere a circa venti – ha dichiarato – Atzori prima, e Carboni adesso, hanno incontrato difficoltà nel gestire una rosa così ampia”. Nuovo corso, dunque, in casa bianconera. Nella prima parte di stagione, infatti, il presidente bianconero ha avuto modo di lodare la profondità del gruppo allestito in estate, puntualizzando la minima differenza tra titolari e riserve. Adesso, la situazione è capovolta, con una rosa troppo ampia che è divenuta un problema anche per la società. Problema afferente all’area economico-gestionale. La necessità più impellente è infatti quella di abbattere i costi. Rescindere un contratto significa alienare una parte di patrimonio (un calciatore) senza un ritorno economico. L’unico scopo è l’allontanamento di una voce di costo insostenibile. Se il mercato invernale vedrà proseguire il taglio degli stipendi, questo significherà l’esistenza di una minaccia seria per i conti della Robur. L’impatto di un monte ingaggi e di costi di gestione troppo elevati era aspetto ben noto anche in estate, al momento della stipulazione dei contratti. La società ha scelto di percorrere questa strada, con la speranza che si trasformasse in un rendimento sportivo tale da poter nutrire ambizioni di promozione. Al momento, nonostante gli sforzi e il sudore di tutte le componenti, la trasformazione non si sta verificando. L’effetto più immediato e misurabile è la subordinazione della sanità societaria all’unica variabile imprevedibile per definizione: il risultato sul rettangolo verde.
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