AREZZO. Una cinquantina di risparmiatori si è radunata stamani, come annunciato dal comitato ‘Vittime del salva-banche’, davanti alla sede centrale di Banca Etruria ad Arezzo. Il gruppo ha anche cercato, senza successo, di entrare dentro la sede dell’istituto di credito gridando «ladri, ladri». Issati striscioni e cartelli con scritto «Qui giace la fiducia nel sistema bancario» e «Rivogliamo tutti i soldi che ci avete rubato».
L’iniziativa è stata indetta «per protestare – spiega un volantino degli organizzatori – contro l’indolenza della nuova Banca Etruria nel trovare una soluzione per le vittime di questa criminale manovra». Svanito il tentativo di fare irruzione all’interno della sede di Banca Etruria, i contestatori sono stati circondati dalle forze dell’ordine, mentre la strada dove si trova la banca è stata bloccata dai vigili urbani. L’iniziativa è stata organizzata «per far sapere che i risparmi non sono al sicuro – spiegano gli organizzatori – e che il sistema bancario italiano non è stabile, ma in balia di una Unione Europea dispotica, di un Governo che non è in grado di tutelare i suoi cittadini e di istituzioni, quali Banca d’Italia e Consob, che hanno conflitti d’interessi talmente grandi da ingannare volutamente il risparmiatore italiano».
L’inchiesta
Il Procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, ha incontrato gli uomini della Guardia di Finanza per fare il punto sui quattro filoni di inchiesta che riguardano la Banca Etruria, in particolare sul terzo, quello relativo al conflitto di interesse che vede indagati l’ex presidente di Banca Etruria Lorenzo Rosi e il dirigente Luciano Nataloni.