ScaramellI: “A dirci se siamo sulla strada giusta saranno le prossime generazioni, noi ci abbiamo messo impegno, anima e abbiamo ascoltato la nostra coscienza”
FIRENZE. “Ci siamo assunti una grande responsabilità, dopo oltre 20 appuntamenti sul territorio, di cui 12 con la Commissione Sanità e politiche sociali, 6 giorni d’Aula, 90 ore di discussione, 4 sedute di Commissione, oltre 3000 operatori incontrati, il Consiglio regionale ha approvato la legge di riordino del servizio sanitario toscano, una riforma attesa da anni”. Così Stefano Scaramelli, presidente della III Commissione sanità e politiche sociali commenta l’approvazione, 25 voti favorevoli del gruppo Pd e 10 contrari dei gruppi di opposizione il Consiglio regionale, della Legge che ha impegnato l’aula per con sedute anche notturne.
“Abbiamo lavorato molto a questa legge, convinti che abbiamo non solo il dovere di fare le scelte – continua Scaramelli – ma anche quello della responsabilità di avere in eredità una grande sanità che dobbiamo mantenere tale e puntare a migliorare. Non sappiamo se abbiamo fatto bene o male. A giudicare saranno i cittadini toscani, che avranno servizi migliori e costi inferiori. Con questa riforma abbiamo ridotto il numero delle aziende e quello dei dirigenti; dato la possibilità al Consiglio di verificare i direttori generali, creato una rete degli ospedali toscani e abbiamo anche integrato sociale e sanitario, messo insieme la programmazione universitaria e territoriale. Abbiamo dato anche risposte alle zone disagiate. Tra i concetti chiave delle modifiche apportate al testo, infatti, c’è l’attenzione ai territori e l’obiettivo del riequilibrio delle risorse, guardando alle zone montane, di confine e insulari, in funzione dei bisogni dei territori e dei cittadini-utenti. In tale contesto si inserisce la verifica: la commissione competente, annualmente, potrà valutare l’operato delle direzioni generali per verificare la rispondenza con le istanze dei territori. In tema di risorse il Bilancio consolidato delle Asl andrà in III Commissione. Mentre sul fronte del risparmio i membri delle commissioni regionali, sanitarie e bioetica, non avranno indennità ma solo rimborsi spesa. Tra le novità da sottolineare l’istituzione del dipartimento dei servizi sociali; l’istituzione della rete pediatrica, pronto soccorso con triage dedicato, per una sanità a misura di bambino; la prevenzione che torna a livello di distretto; il ruolo del direttore sanitario protagonista della governance della direzione delle reti ospedaliere. Infine la proroga dei contratti precari, con la Giunta che avrà cura di convocare le parti sociali per la stabilizzazione dei dipendenti”.
“Il testo entrato in Aula era uscito dalla III Commissione – prosegue Scaramelli – arricchito da una serie di emendamenti tesi a dare seguito alle istanze e ai bisogni dei cittadini, degli operatori e dei lavoratori della sanità ascoltati nei tanti incontri sul territorio. Oltre cento gli emendamenti presentati e raccolte il 70 per cento delle osservazioni esterne. Oggi posso dire che il risultato di questa condivisione è un testo organico e ben coordinato che apre la strada al processo di riordino della sanità toscana. Un cambiamento che si attua a partire dall’accorpamento delle dodici aziende unità sanitarie locali in tre aziende, una per ciascuna area vasta (azienda Usl centro, azienda Usl ToscanaNord Ovest, azienda Usl ToscanaSud Est). Ma, ancora di più, il cambiamento avverrà attraverso i principi cui si ispira la riforma: semplificazione del sistema, riduzione dei livelli apicali, uniformità e omogeneità organizzativa in contesti più ampi rispetto ai precedenti, sinergia tra Aou e Ausl attraverso la programmazione integrata, valorizzazione del territorio, realizzazione di economie di scala sui diversi processi, integrazione della rete ospedaliera su contesti più ampi ed una diffusione omogenea delle migliori pratiche all’interno del sistema. Tra tutti gli articoli approvati, vorrei sottolineare quelli che riguardano il mio progetto sulla sanità a misura di bambino. Sono passati senza voti contrari entrambi gli articoli, quelli che disciplinano rispettivamente rete pediatrica (articolo 29), e percorso pediatrico nei pronto soccorso degli ospedali regionali e cronicità in ambito pediatrico (articolo 30). Sono convinto che ancora ci sia molto da fare, ma stiamo lavorando per fare della Toscana un modello sempre migliore. A dirci se siamo sulla strada giusta saranno le prossime generazioni, noi ci abbiamo messo impegno, anima e abbiamo ascoltato solo la nostra coscienza”.