SIENA. L’Acquedotto del Fiora interviene per aiutare la popolazione della Cambogia a conquistare il diritto universale di possedere acqua potabile. L’azienda ha contribuito alla realizzazione di due pozzi ad uso potabile a Kampong Chhnang, una delle aree più povere del paese. I lavori sono terminati con successo a fine giugno ed hanno consentito di dare un aiuto concreto agli abitanti della zona.
Come noto, l’accesso all’acqua potabile è uno dei principali problemi che affliggono l’intera umanità e che portano spesso a conseguenze di estrema serietà, fino a divenire la causa, talvolta, dell’aumento del tasso di mortalità delle popolazioni.
La Cambogia è il paese più povero del sud-est asiatico e uno fra i più disagiati del mondo anche per la carenza di acqua potabile dovuta anche alle condizioni climatiche.
L’azienda, da sempre sensibile alle problematiche di tale rilevanza sociale, ha deciso di aderire a questo importante progetto che consisteva nella realizzazione di due pozzi perforati, dei quali uno ad uso di una scuola.
Il progetto, denominato “Drinking Water in Cambodia” (bere l’acqua in Cambogia), è stato promosso dall’associazione V&D (Village and Development), una Ong cambogiana che opera come supporto alle poverissime popolazioni rurali della zona ed è stato finanziato totalmente dall’azienda, per un importo di 3 mila euro. Tale contributo, oltre all’esecuzione dei lavori, ha consentito di acquistare 20 giare da 500 litri per la raccolta dell’acqua, 25 filtri a ceramica per una prima purificazione della risorsa idrica e 2 water test per testarne la qualità. In quell’area infatti non esistono sistemi di purificazione delle acque: nei villaggi della campagna cambogiana l’elettricità non è presente e le uniche possibilità di trattare l’acqua sono i filtri a ceramica, ovvero dei vasi in ceramica semi porosa che riescono a ridurre gli inquinanti batteriologici.
L’obiettivo è anche quello di aumentare il numero di pozzi perforati, realizzandone di nuovi e ripristinandone alcuni esistenti al fine di estendere questo inviolabile diritto a tutti gli abitanti della zona.
“L’acqua è legata alla vita – dice il Presidente di Acquedotto del Fiora Claudio Ceroni – ci sono milioni di vittime riconducibili alla carenza di questa importante risorsa: questo è uno dei motivi che ci ha spinti ad aderire ad un progetto di tale rilevanza sociale e comunque – aggiunge – l’azienda prevede molti interventi finalizzati allo scopo, destinando parte delle proprie risorse a questo tipo di attività in un’ottica solidaristica volta a sottolineare il nostro ruolo di azienda pubblica”.