di Auguto Mattioli
SIENA. La scuola pubblica riprende tra qualche giorno tra le difficoltà di sempre. Precariato, tagli alle cattedre, minori finanziamenti. E con un governo di centro-destra a cui piacerebbe molto di più sviluppare la scuola privata.
Siena non fa eccezione come emerge dalla conferenza stampa tenuta dalla Cgil questa mattina. Che, per bocca di Gabriele Marini, segretario dei lavoratori della conoscenza della Cgil, sottolinea un forte pericolo “di impoverimento e dequalificazione di un servizio che deve garantire il diritto all’istruzione a tutti i cittadini italiani”. La politica dell’attuale governo prevede, a iniziare dall’anno scolastico 2009 infatti “tagli insostenibili”: centomila insegnanti e 43mila tra il personale non insegnante. Per cui le classi saranno sempre più numerose: il che comporta una minore efficacia nell’insegnamento. Indicative secondo il sindacalista le cifre riguardanti le nomine in ruolo a livello nazionale. 25 mila docenti e 7500 non docenti quando c’era spazio per altre nomine. Quindi per coprire l’organico si fa ricorso ai precari.
A Siena sono stati immessi in ruolo 150 insegnanti e 30 non insegnanti. In un numero che secondo Marini non garantisce la continuità didattica. Dunque dai con i precari , senza i quali la scuola non potrebbe andare avanti,. C’è chi lo è da una ventina d’anni. E ad ogni apertura della scuola deve iniziare da capo. Tra l’altro avendo il trattamento economico fermo al primo livello e nessun scatto di anzianità. In alcune scuole della provincia (Monteriggioni, Castelnuovo, Poggibonsi, San Gimignano, Sovicille) il personale è al 50 per cento precario. Di qui l’apertura da parte del sindacato di una vertenza-precari nazionale per far riconoscere loro l’anzianità di servizio. Difficili le condizioni didattiche anche per i bambini con handicap. Allo scorso 10 luglio quelli certificati erano 635 tra scuola dell’infanzia, primaria, primo grado e secondo grado con soli 335 insegnanti Quando occorrerebbe invece la parità per la difficoltà a seguire un alunno con problemi.
Marini e i suoi colleghi della Cgil prevedono un fronte caldo sulla scuola alla ripresa autunnale. “A patto di non essere soli“, aggiunge. Ma il tema del ruolo educativo della scuola soprattutto quella pubblica, della sua qualità sembra essere sempre più accantonato. Nelle ultime settimane la discussione è stata sul voto di condotta,, sui grembiuli e su altri aspetti di facciata.