Ramagli: "Avremmo dovuto giocare la partita perfetta, ma così non è stato"
Pallacanestro Trapani–Siena 87-73 (28-24; 48-38; 64-52)
Pallacanestro Trapani: Mays 11, Renzi 22, Tommasini 10, Chessa 6, Ganeto 6, Viglianisi 3, Filloy 17, Griffin 12, Gloria ne, Costadura ne. All. Ducarello.
Siena: Cacace, Diliegro 8, Borsato, Ranuzzi 16, Marini, Bucarelli 4, Udom 18, Roberts 12, Bryant 15, Cucci. All. Ramagli.
Arbitri: Borgo Christian di Dueville (VI), Nuara Salvatore di Selvazzano Dentro (PD), Catani Marco di Pescara (PE).
SIENA. Le cinque triple di Filloy fanno male alla Mens Sana Basket 1871, forse più dei 22 punti di Andrea Renzi. Il ritorno di una delle partite di cartello degli anni 90, Trapani – Siena, per di più davanti alle telecamere di Skysport e quindi alla platea nazionale, non porta bene agli esordienti senesi di quella che è stata la più importante società di basket italiana di questo secolo. Coach Ramagli, nel bene e nel male, non rinuncia alla filosofia societaria di questa stagione che vuole il campionato vetrina per tutta una squadra giovane, nella consapevolezza che la crescita del collettivo dovrà sopperire alla mancanza di esperienza. E che si dovrà rivedere qualcosa nella fase difensiva.
La cronaca: al primo possesso Mays la mette da 3. Sono soprattutto gli americani delle due squadre a mostrarsi molto prolifici nei minuti iniziali. Finché l’immarcabile Renzi di questo scorcio di stagione non si mette al lavoro, naturalmente: 7 punti consecutivi per il pivot ligure e allungo granata (15-9 al 5’). Ma Chris Roberts, dall’altra parte, si conferma un fantastico attaccante, tenendo a contatto i suoi al termine di un primo quarto con un punteggio altissimo. Si torna a giocare e Trapani schiera subito la zona, provando a mettere un po’ di sabbia negli ingranaggi senesi. Ramagli ordina lo stesso ai suoi, ma Filloy buca la difesa avversaria con una tripla e Griffin inchioda una schiacciata poco dopo, consentendo un nuovo tentativo di allungo interno (35-26 al 14’). Effettivamente, con le due formazioni a zona il ritmo si gioco si abbassa e le segnature diventano meno frequenti. Un paio di palloni persi costano al quintetto di coach Ducarello la diminuzione del divario a proprio favore, così che Siena si riavvicina fino al “meno 2” (38-36 al 17’). Ci pensano Keddric Mays in penetrazione e Massimo Chessa con una tripla in transizione a ristabilire le distanze, quando si arriva all’intervallo lungo.
La Mens Sana mostra di avere enorme voglia di rientrare nel match e torna in campo con il sangue agli occhi. Udom e compagni lottano su ogni pallone e ricuciono lo strappo con merito (53-48 al 25’). A questo punto, Trapani ha un moto l’orgoglio e con l’aiuto del Pala Conad trova nuovamente il feeling con l’incontro, che sembrava momentaneamente smarrito. Sono i soliti Renzi e Filloy a permettere ai granata di iniziare l’ultimo periodo con un vantaggio in doppia cifra. E’ il momento del massimo sforzo, per la squadra di coach Ramagli, che sente di non poter lasciare gli avversari scappare via. Ma Taylor Griffin dimostra anche davanti alle telecamere di Sky Sport di saper fare la voce grossa e si impone con tutta la sua forza fisica sotto i tabelloni. E’ merito suo, di una tripla di Viglianisi e del lavoro corale di tutto il quintetto granata se il divario con il passare dei minuti si dilata (72-54 al 34’). E non ce la fa Siena a trovare dento di sé altre energie per tentare un ulteriore riavvicinamento, così che il tempo scorre senza altri patemi d’animo per il pubblico granata.
Il commento di Alessandro Ramagli (coach Siena): “Oggi si è vista la differenza tra le due squadre. Il tasso qualitativo della mia formazione è diverso da quello di Trapani, quindi non c’è grande rammarico da parte nostra. Questo non vuol dire che siamo partiti sconfitti, naturalmente, ma per vincere su questo campo avremmo dovuto disputare una partita perfetta e così non è stato. Abbiamo lottato costantemente, per tutto l’incontro, e ci portiamo a casa tanto di positivo. Dobbiamo vivere questa sconfitta nel modo giusto, provando a ripulire il nostro gioco dalle imperfezioni e facendo di tutto per salire di livello. Sappiamo di avere un roster giovane e siamo consapevoli del fatto che allungare le rotazioni può voler dire prestare il fianco ad alcune inevitabili ingenuità. Questi errori e questo bagaglio di esperienze costituiscono una base importante per il nostro futuro, che affrontiamo con fiducia”.