SINALUNGA. Operazione congiunta di Carabinieri e Guardia di Finanza hanno permesso l'arresto a Sinalunga di un ormai noto truffatore della zona, R.M., accusato di sostituzione di persona, false promesse ed assegni “calunniati”. Era questo il sistema utilizzato per spillare ad ignari avventurieri somme esorbitanti.
Geniale il modus operandi del malviente: l’avvicinamento avveniva mostrando grandi disponibilità finanziarie e tenore di vita a dir poco elevato: Porsche, Mercedes, abiti firmati, proprietà all’estero sono solo alcuni dei dettagli cui il reo ricorreva per attirare l’attenzione, soprattutto quella femminile…
Una volta scelte le vittime, era sufficiente spacciarsi per importante rivenditore d’auto, deputato della Fondazione del Monte dei Paschi, figlio di noti imprenditori, possibilmente del settore moda, o "vicino" ad un alto prelato del Vaticano o ad un senatore qualsiasi, disposto a risolvere i problemi di chiunque. In questo modo incaute persone finivano per affidare i propri soldi a questa sorta di "Arsenio Lupin" del Senese. Nel giro di pochissimi mesi l’illecito guadagno è stato di quasi un milione di Euro.
Quando le vittime si rendevano conto del raggiro, ormai troppo tardi, comparivano
reali assegni bancari intestati dal truffatore a chi di dovere e pronti ad essere incassati per restituire ciò che era stato illecitamente tolto. Ovviamente il passo successivo era quello di correre in banca a denunciare il furto degli stessi titoli. In questo modo i truffati non solo venivano beffati per l’ennesima volta ma rischiavano anche serie conseguenze legali.
E’ stato solo alla fine di lunghe ed articolate indagini, anche di natura bancaria, coordinate dalla Procura della Repubblica di Montepulciano, che i Carabinieri e le Fiamme Gialle Poliziane hanno potuto accertare i fatti e condurre il malfattore in carcere.
Disposti gli arresti domiciliari per la moglie, C.S., la quale, dopo aver messo a disposizione del marito gli assegni bancari del proprio conto corrente, si prestava con grande disinvoltura a denunciarli smarriti per impedirne l’incasso.