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PROVINCIA. In merito alla vicenda relativa al fallimento di Floramiata Servizi, questa l’analisi di Marco Casucci, Consigliere regionale e di Francesco Giusti, segretario provinciale della Lega Nord. “Ci piacerebbe chiedere al Pd ed ai sindacati, come si è potuti arrivare a questo devastante epilogo per un’azienda che, in questi anni ha ricevuto molti aiuti finanziari pubblici (forse anche troppi ndr) che alla luce di quanto poi accaduto, non sono stati risolutivi, ma hanno solo temporaneamente tamponato una situazione, poi degenerata. Vogliamo che venga fatta piena luce su quanto accaduto e sulle mancate promesse fatte dall’assessore Simoncini e dal suo partito; l’ultimo tavolo su Floramiata, infatti, è stato convocato i primi di settembre!. Desideriamo sapere cosa abbiano effettivamente fatto, i Consiglieri regionali Scaramelli e Bezzini, eletti sul territorio, per tutelare l’impresa. Il Pd ha colpevolmente atteso che gli eventi si compissero, senza attivarsi adeguatamente. Ulteriori responsabilità sono da ascriversi pure a FidiToscana che ha messo i soldi nel capitale sociale, divenendone dunque socio, senza essere mai intervenuta, come suo diritto-dovere, sulla gestione diretta della società. L’Amiata non merita di essere abbandonata a se stessa!”.
La scabbia a Chianciano Terme
“La notizia, purtroppo non ci coglie di sorpresa- afferma Manuel Vescovi, capogruppo in Regione- poiché i controlli sanitari spesso lasciano a desiderare. I casi di scabbia che hanno colpito due eritrei non sono ahimè un fatto isolato e tutto ciò è certamente grave e preoccupante. Con i profughi/clandestini il governo Renzi sta facilitando il propagarsi di malattie infettive non solitamente presenti sul nostro territorio e ciò turba giustamente non poco l’opinione pubblica. Oltretutto non sappiamo quando queste persone abbiano effettivamente contratto la malattia e se siano stati sottoposti ad approfonditi controlli(a questo punto ne dubitiamo fortemente ndr) prima di essere stati inseriti nell’albergo di Chianciano dove erano ospitate. Chiediamo, dunque ai cittadini toscani se sono d’accordo che, in casi come questo, possa essere anche prevista la messa in quarantena delle persone infettate”.