SIENA. L’intervento del Governo è utile e necessario per avere certezza sull’entità della situazione debitoria, sulle cause strutturali e sul percorso storico che lo hanno generato dal momento che lo stesso partecipa al governo dell’Ateneo con un consigliere di amministrazione, oggi da nominare, e con un revisore dei conti espressione del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questo è il senso dell’interrogazione presentata dai deputati senesi del Pd Franco Ceccuzzi e Susanna Cenni con la quale chiedono di accertare le cifre e le responsabilità, al riparo però da strumentalizzazioni contro l’Ateneo e contro Siena e tentazioni, malcelate, di commissariamento politico come in maniera inquietante ed inquisitoria chiedono Lega e Pdl, straordinariamente assenti quando c’è da costruire l’interesse di Siena, rozzamente sempre presenti quando c’è da screditare la città e le sue istituzioni. L’entità del debito ed il trauma che hanno subito Ateneo e città non necessitano di ulteriori sciacallaggi ma di fare in fretta per varare un piano strategico di rilancio e di risanamento come ha giustamente invocato Simone Bezzini, segretario del Pd. Un commissariamento sarebbe un golpe autoritario da parte dell’autorità centrale che non può peraltro tirarsi fuori dalle responsabilità avendo collegialmente partecipato alla fase di gestione ed a quella di controllo. “Siamo certi – affermano i deputati del Pd – che se saranno accertate responsabilità rilevanti nei confronti del governo pro-tempore de L’università, il nostro Ateneo saprà autonomamente rinnovarsi nel solco di una tradizione secolare, che ha subito in questa epoca un grave vulnus, ma deve essere risarcito in primo luogo dall’interno dell’istituzione in maniera finalmente aperta e trasparente, ma senza invasioni di campo di poteri che non possono invadere la libertà della ricerca e della didattica Per questo è importante capire quali sono le informazioni in possesso del governo in merito alla situazione debitoria dell’Università degli Studi di Siena; quale è l’entità dei trasferimenti che lo Stato deve ancora versare all’Ateneo senese e quando il governo intenda nominare un proprio rappresentante nel Consiglio di Amministrazione”. “L’Università di Siena – si legge nell’interrogazione – è un ateneo ricco di storia e simbolo di una grande tradizione del sapere, impegnato al contempo nella ricerca e nell’innovazione. Sono circa 20 mila gli studenti, provenienti da tutta Italia e da tutto il mondo, iscritti attualmente all’Università di Siena mentre sono oltre 1500 i dipendenti dell’Ateneo fra docenti e personale tecnico amministrativo”. L’interrogazione nasce in seguito alla notizia, apparsa prima sui quotidiani locali e poi confermata dal rettore Silvano Focardi, relativa a una situazione debitoria contratta con l'Inpdap, in seguito al mancato versamento dei contributi dei lavoratori per circa 80 milioni di euro. I deputati del Pd chiedono quindi di capire quale sia la composizione del debito, l’entità dei trasferimenti statali per il personale e quale la spesa effettiva per il personale. L’interrogazione inoltre cerca di conoscere quale sia stata la progressiva formazione del debito nel corso degli anni e quali siano state le posizioni assunte dal rappresentante del Ministero dell’economia e delle finanze nel Collegio dei Revisori dei Conti nel corso dell’esame e del voto di approvazione del bilancio 2007.
“Vogliamo sapere – continuano Ceccuzzi e Cenni – come sia stato possibile che non sia mai stata riscontrata la gravità della situazione debitoria, dal momento che non può essersi formata in un solo esercizio e quali iniziative intenda assumere il governo per salvaguardare l’immagine, l’autorevolezza scientifica e didattica, i livelli occupazionali di una delle più antiche e prestigiose Università italiane”.