Il neo presidente della banca ha incontrato la stampa
SIENA. (a. m.) Il neo-presidente del Monte dei Paschi ha incontrato oggi pomeriggio (23 settembre) i giornalisti e non si è sottratto alle domande né ha nascosto il suo pensiero.
Il presidente ha detto di aver avuto un incontro alla Bce nei giorni scorsi ed ha precisato che “dalla Banca europea sul tema dell’aggregazione non è stata ventilata alcuna ipotesi” anche in relazione ad un accordo con banche straniere, verso le quali “stiamo comunque guardando. Sarebbe inappropriato da parte nostra trascurare quella strada”. “All’aggregazione dedicherò una parte importante del lavoro”, ma l’operazione della banca senese per la ricerca di un partner “non si farà prima del 2016”. “Certo – ha aggiunto – dobbiamo fare tale operazione nell’interesse della banca e degli stakeholder”. L’aggregazione di Banca Mps è stato il tema principale sul quale Tononi ha risposto ai giornalisti. “Nessuna banca può vivere con una situazione come questa”, ha aggiunto Tononi, secondo il quale sulla trattativa in corso c’è molta attenzione da parte della Bce per la quale una soluzione sarebbe molto positiva”.
“Noi perseguiremo il progetto di aggregazione, ma abbiamo il nostro piano industriale che prescinde da questa ipotesi” ed ha aggiunto che il futuro partner della banca “potrà contare sull’incremento delle nostre performance sulla redditività della banca”. “Monte Paschi è una banca tornata ad essere sana. Sono arrivato – ha sottolineato – dopo anni di lavoro straordinario del team. Credo sia sana la cultura di questa istituzione. La banca ha qualcosa in più, oggi è molto cambiata, ha un azionariato diffuso, è una public company ed esserlo significa affrontare ogni giorno il giudizio del mercato”.
Per quanto riguarda il derivato Alexandria, Secondo Tononi chiudere presto è anche un obiettivo dei giapponesi di Nomura, “non è soltanto una questione reputazionale, nessuno vuole vivere una soluzione di disagio”, ha spiegato riferendosi proprio alla banca nipponica alla quale Mps ha chiesto un miliardo di euro. Un’ipotesi potrebbe essere di una soluzione simile a quella trovata con Deutche Bank per Santorini, che nei bilanci dell’istituto senese ha portato circa 220 milioni di euro. “Stiamo stiamo lavorando con grande impegno per arrivare ad una soluzione soddisfacente possibilmente entro il 2015”.
Intanto c’è stato un ero e proprio scivolone di Mps, maglia nera di Piazza Affari, con un calo in chiusura di seduta dell’8,57% a 1,48 euro, dopo un congelamento per eccesso di volatilità.