Riflessioni sulla Robur di Augusto Mattioli
SIENA. Una partita quella giocata con il Prato tutta di corsa dall’inizio alla fine. Ma che in effetti Il Siena non ha giocato in maniera soddisfacente tanto che ha fine partita quando i tifosi sfollavano si è sentito più di un mugugno. La squadra di Atzori almeno al punto di vista atletico è molto ben preparata. E questo è un aspetto indubbiamente positivo. Ma correre troppo in genere va a discapito della precisione e del ragionamento. Doti per qualsiasi squadra e di qualsiasi sport, importanti, a nostro parere, per ottenere risultati.
Certo una squadra formata in gran parte dai giovani nati negli anni novanta non può fare il tic toc, ma ci piacerebbe che in mezzo al campo ci fosse qualcuno, magari più lento, con i piedi buoni, in grado di inventare il passaggio smarcante per chi deve segnare. Forse si dirà che questo è un concetto vecchio e superato nel calcio moderno. Ma senza scomodare i grandissimi talenti del passato (chi si ricorda di Sivori o dell’abatino Rivera?), ci basterebbe qualcuno che avesse la propensione a costruire gioco. Lo scorso anno questo ruolo lo aveva Minicleri che, pur con difetti ed errori, qualcosa di buono lo ha fatto.