di Luca Francini
SIENA. La crisi dell’Università di Siena e la recente approvazione del D.L. 133 sono stati i temi affrontati nel dibattito di oggi (20 ottobre), che si è tenuto all’auditorium di Confesercenti alle 18.
Sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco Maurizio Cenni, il deputato PD Franco Ceccuzzi, Dino Marchese (della Direzione Provinciale del PD) e Orlando Paris (Assemblea permanente degli studenti).
Ceccuzzi parla di una “Crisi gravissima dell’Università di Siena, sia per l’entità del debito che si è venuto a determinare e sia per la difficoltà di intravedere il formarsi di un progetto nuovo. C’è un’incapacità – continua Ceccuzzi – di gestire la crisi nei momenti più difficili e di lanciare un messaggio di speranza per uscire dalla situazione attuale”
Una posizione, quella dell’Università di Siena, che è andata aggravandosi nel silenzio degli ultimi anni, complice anche la forte diminuzione di immatricolazioni rispetto al 2002. L’approvazione del D.L. 133 ed i conseguenti tagli dei finanziamenti pubblici, rischiano di dare il colpo di grazia al nostro Ateneo.
“Stiamo assistendo – commenta Paris – ad un sostanziale disimpegno dello stato dal suo ruolo storico di finanziatore. Il D.L. 133 rappresenta la più radicale riforma dell’Università mai stata attuata in Italia ed è stata fatta in un consiglio dei ministri durato nove minuti, eludendo qualsiasi forma di dibattito politico e pubblico”.
In sostanza, il Decreto Legge approvato lo scorso 25 Giugno prevede un taglio al fondo di finanziamento ordinario del 20% da qui al 2013 ed il blocco del turn-over (ogni dieci docenti in uscita potranno essere sostituiti da due docenti). “Questo – precisa Paris – andrà inevitabilmente ad influire sulla ricerca, che dovrà rivolgersi ai privati, e porterà anche all’aumento delle tasse universitarie”.
Il sindaco Maurizio Cenni assicura che entro venti giorni ci sarà un progetto di riassetto dell’Università di Siena, anticipando che dovrà esserci “Un’aggressione decisa sui limiti strutturali dei conti dell’Ateneo . Questo progetto dovrà tenere conto delle istituzioni in modo che esse possano fare da garanti, da controllori. Soprattutto – prosegue Cenni – sarà un accordo che si svilupperà tenendo in considerazione il lungo periodo”.