ROMA. Un decreto del ministro dell’Economia sancisce la soppressione, tra ottobre 2015 e gennaio 2016, di 19 tesorerie della Banca d’Italia con il trasferimento delle competenze a sedi vicine. L’operazione rientra nell’ambito del più ampio progetto di riorganizzazione della rete territoriale avviato dalla Banca d’Italia su tutto il territorio nazionale, che prevede la razionalizzazione e la riduzione delle filiali. Una prima fase di riassetto territoriale è avvenuta nel biennio 2008-2010, in occasione della quale furono chiuse 39 Tesorerie.
Ad ottobre partirà la seconda fase con la chiusura di altre 19 filiali. Il Mef, si legge nel testo del decreto, ha “ritenuto opportuno procedere a una organizzazione territoriale delle tesorerie statali. Tenuto conto dell’avanzato stato di informatizzazione delle procedure di riscossione e pagamento relative al sevizio di tesoreria statale”. Nel dettaglio saranno soppresse le tesorerie di Ascoli Piceno, Avellino, Caserta, Como, Grosseto, La Spezia, Latina, Messina, Novara Pesaro, Ragusa, Reggio Emilia, Siena, Sondrio, Taranto, Trapani, Treviso, Varese, Viterbo.