E' la proposta di Fabio Di Meo (PD) contro l'esclusione di molti contribuenti
CHIUSI. Spero di non fornire un dato inesatto osservando che sono 41 i Frecciarossa che quotidianamente percorrono la linea Roma-Milano (37 quelli con fermate intermedie): 41 verso nord e poi lo stesso numero verso sud. Un servizio dal quale sono completamente esclusi i cittadini che non abitano nelle città, bensì nei territori periferici attraversati dalla linea. Cittadini che pagano solo le conseguenze di vedere gravare sul proprio territorio un’imponente infrastruttura viaria, senza però poterne di fatto usufruire. Ben venga dunque l’eventuale allestimento di una stazione in linea, già denominata Stazione Media Etruria, nel comune di Chiusi. Un’idea che ha ricevuto un ampio sostegno da parte delle istituzioni e della politica locale.
Ma nel frattempo occorre una risposta più immediata, e per questo ritengo che chiedere a Trenitalia la fermata alla stazione di Chiusi-Chianciano Terme di almeno due coppie di treni dell’Alta Velocità (due treni verso nord, due verso sud) non sia solo legittimo, ma addirittura un diritto da parte di quei cittadini che gravitano intorno alla stazione chiusina e che non possono essere considerati di serie B.
Non saranno certo due treni Frecciarossa verso nord e due verso sud che fermino in orari strategici a stravolgere i principi dell’Alta Velocità o a metterne a rischio la tenuta economica. D’altronde già oggi un comodo Frecciarossa parte da Arezzo alle 7.25 per raggiungere Roma Termini in solo un’ora e dieci minuti, per poi tornare la sera con partenza da Roma Termini alle 20.50 e stesso tempo di percorrenza.
Qui si tratta di ripristinare un diritto: non è possibile che il più cospicuo investimento infrastrutturale del Paese dopo la costruzione dell’A1, finanziato con il denaro di tutti, tagli fuori interi pezzi di cittadinanza. Due coppie di treni sono un obiettivo sostenibile nel breve periodo. Un obiettivo importante per garantire un servizio ai pendolari, ma anche per quei turisti che vogliono raggiungere il nostro territorio. Sarebbe dunque utile aprire subito un tavolo di lavoro con Trenitalia, promosso dalle Regione Toscana ed Umbria, dalle Province di Siena, Terni e Perugia, dalle Unioni dei Comuni interessate, dal Comune di Chiusi e dai parlamentari del territorio, al fine di studiare tutti le implicazioni tecniche e finanziarie della questione.
Compito della politica sollecitare con forza l’apertura di un percorso istituzionale, e chiedere risposte a Trenitalia in nome di un sacrosanto principio di uguaglianza tra i cittadini.
Fabio Di Meo – Assemblea Nazionale PD, Direzione Regionale Pd