Il presidente Clarich: "Non c'è la fila di partner per banca Mps"
SIENA. (a. m.) Giornata di cambio della guardia in Fondazione Mps. Il provveditore uscente Enrico Granata, nel salutare le deputazioni amministratrice e generale e i rappresentanti degli enti designanti, ha ringraziato “per la collaborazione e la professionalità dimostrate” ed ha sottolineato: “lascio una Fondazione Mps risanata e ristrutturata”.
Il presidente Marcello Clarich, presentando il nuovo direttore generale (selezionato tra 47 curricula), ha specificato: “Il profilo di Usai rappresenta una scelta diversa dalla tradizione e orientata nella direzione della nuova mission della Fondazione Mps”. (Usai c.v.)
Agrifood, beni culturali, turismo e sociale. Saranno queste le linee degli interventi della Fondazione Mps, che oggi ha una partecipazione dell’1,55% nel capitale della Banca senese, secondo quanto ha detto questa mattina (1° settembre) il nuovo direttore generale (provveditore), Davide Usai, subentrato a Enrico Granata. “Dobbiamo cercare – ha sottolineato – di guardare ad attività che abbiano un ritorno misurabile sia per quanto riguarda la crescita e lo sviluppo del territorio, sia in termini di risultato che porteremo con la creazione di posti di lavoro. Faremo un paio di progetti all’anno cercando di coinvolgere istituzioni ma anche soggetti privati”. “La Fondazione Mps dovrà fungere da moltiplicatore dei finanziamenti anche attraverso il reperimento di risorse esterne e da motore e promotore dei progetti”, ha sottolineato il nuovo direttore generale.
“Venderei fumo se dicessi di essere a conoscenza di informazioni dirette”, ha detto il presidente Marcello Clarich, in risposta ai giornalisti che gli chiedevano se fosse a conoscenza di possibili partner per banca Mps. “Credo che sia sbagliato oggi distinguere un partner a seconda della nazionalità. Ciò che è importante è il progetto e per quanto riguarda la Fondazione cosa si può ottenere in relazione agli interessi del territorio”. Ha rissposto a chi gli chiedeva se per Banca Mps fosse più conveniente un partner straniero o italiano. “Ho sempre detto che si va verso un mercato unico europeo anche in materia bancaria. La nazionalità è un fatto secondario”, ha aggiunto Clarich. Ed ha poi evidenziato che “dobbiamo essere realisti, non possiamo condizionare un processo che avviene in un contesto diverso rispetto a qualche anno fa di mercato unico e vigilanza europea”. Riguardo ai rumors su Banco Sabadel Clarich ha risposto: “Non ne so nulla”. E sul ritorno alla redditività: “Auspichiamo il prima possibile, sia come soci che per l’esecuzione del nostro mandato istituzionale, possibilmente l’anno prossimo, ma non possiamo essere eccessivamente ottimisti”.
Durante l’incntro Clarich ha spiegato che i vertici e l’advisor della Fondazione Mps stanno valutando tutti gli scenari in ordine alla possibilità di sottoscrivere un nuovo patto di sindacato con Btg Pactual e Fintech Advisory ed eventuali nuovi soci, ma prima la Fondazione aspetta l’assemblea dei soci della banca in programma il 15 settembre. “Aspettiamo che si chiuda questo momento importantissimo per la banca per poi valutare tutte le opportunità – ha dichiarato – Ieri, sia in Deputazione Amministratrice che in Deputazione Generale, abbiamo discusso se sia di maggiore interesse per la Fondazione stare all’interno di un patto oppure no e il mandato che io e il direttore generale abbiamo è di fare un’esplorazione a tutto campo, insieme al nostro advisor”. Sul rinnovo del patto di sindacato con i vecchi componenti Clarich ha sottolineato come sia “evidente che dovremmo rinegoziarlo a partire da condizioni diverse perché quando è stato sottoscritto la Fondazione vendeva e aveva quindi un potere contrattuale più forte .Inoltre, un patto si fa per specifici fini: il rinnovo dei vertici c’è appena stato e se ne riparlerà fra tre anni e un patto di consultazione con Btg Pactual e Fintech di fatto c’è già”.
Gli investimenti della liquidità della Fondazione Mps “registrano una minusvalenza ma all’interno dei margini del rischio accettabile. Abbiamo scelto un profilo di rischio prudente, questo tipo di redditività va valutata non nel brevissimo termine ma con una prospettiva di più lungo periodo”.