SIENA. Nuova vita per l’azienda agricola di Suvignano, nel cuore della campagna senese, il più grande bene sequestrato alla mafia in tutto il centro e il nord Italia.
Regione Toscana, Provincia di Siena e Comune di Monteroni d’Arbia si candidano per l’assegnazione definitiva, dopo la confisca dell’aprile 2007, con un progetto che punta a uno sviluppo delle attività agricole di eccellenza, ma anche alla promozione della cultura della legalità.
La candidatura sarà illustrata giovedì 30 proprio a Suvignano, enorme azienda agricola con centinaia di ettari destinati a produzioni pregiate o alle attività venatorie, numerose case coloniche, fabbricati, e poi due ville attrezzate per l’ospitalità agrituristica: un patrimonio che negli anni Ottanta aveva già destato l’attenzione del giudice Giovanni Falcone, e che formalmente apparteneva a un costruttore siciliano che si dichiarava nullatenente.