SIENA. Era una nuova giornata di protesta: si sapeva da ieri.
Studenti e docenti di nuovo in piazza in molte città d'Italia, Siena compresa.
Ma, oltre al gesto-provocazione, di lavare i vetri, nella città del Palio le cose si sono complicate nel pomeriggio di oggi (7 novembre).
La notizia che ha fatto montare la protesta dei sindacati è stata quella di una revoca ai processi di stabilizzazione che si erano avviati per assumere personale dipendente a tempo indeterminato. Una scelta dettata, quasi obbligatoriamente, dal mostruoso buco di bilancio che mette in pericolo il pagamento degli stipendi per tutti i dipendenti dell'Ateneo.
La decisione era stata presa dalla commissione consultiva del prorettore Santoro ed era stata inserita nel piano di risanamento del bilancio dell'Università e sarebbe stata discussa nella seduta del Consiglio di amministrazione dell'ateneo che si sarebbe dovuto riunire intorno alle 16,30.
L'irruzione di alcuni aderenti ai sindacati e di alcuni studenti nella sala del Consiglio ha impedito l'avvio della riunione.
La protesta ha preso toni accesi che hanno impedito lo svolgimento del lavoro degli organi amministrativi dell'Università.
Il rettore Focardi, che in questi giorni sta cercando con tutte le forze di tenere in piedi un dialogo tra le diverse "anime" dell'università – senza trascurare quelli che sono gli oggettivi problemi di tenuta economica dell'ateneo – non si aspettava questa ennesima protesta ed è apparso visibilmente provato e comprensibilmente confuso.
Le voci che giravano in Rettorato, del resto, davano questa ennesima manifestazione come un tentativo di provocazione atto a spingere il rettore verso le dimissioni e quindi verso il commissariamento.
Un tentativo che, fino a questo momento, pare non aver dato alcun esito.
Dopo l'uscita di scena dei sindacati, la riunione del Cda si è potuta tenere e resta ancora adesso (ore 19,30) a porte chiuse.
Sindacati e studenti stazionano sotto le finestre del rettorato in attesa di novità. E di un piano di risanamento che non tocchi i diritti acquisiti dai dipendenti. Sempre se questo è tecnicamente e oggettivamente possibile.