Il commento a quanto affermato dal segretario provincia del Pd, Guicciardini, sulla questione dei migranti accolti nella nostra provincia
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SIENA. Le dichiarazioni del Segretario Provinciale del PD sull’accoglienza dei profughi nella nostra provincia rischiano di essere ovvie e scontate se non si contestualizza il problema e non lo si analizza con consapevolezza; e su questo è difficile accettare lezioni da chi sta dimostrando tutta la propria inadeguatezza politico-gestionale.
La “pietas” è quel sentimento che induce ad amare il prossimo e a rispettarlo; quindi è necessario occuparsi dei migranti, come di tutte le persone in difficoltà, siano essi profughi o rifugiati -quindi profughi legalmente riconosciuti- ma anche italiani e, nel nostro caso senesi ma, per essere corretti, è doveroso prendersi cura anche di coloro che non rientrano in queste tipologie.
Quindi, con questo sentimento, sono giuste le parole del Segretario del Partito Democratico, che plaudono all’accoglienza e all’aiuto nei confronti di coloro che attraversano il Mediterraneo e approdano alle coste italiane, per poi essere presi e “dislocati” nelle varie Regioni, Province e Comuni; noi, cattolici, siamo contenti di questo.
Tuttavia, al sentimento, occorre dare concretezza e responsabilità amministrativa. Dobbiamo essere consapevoli del contesto intorno a noi, della contingenza che vivono i nostri cittadini e soprattutto riconoscere i limiti nella gestione delle dinamiche dell’accoglienza, evidenti in tutta la loro drammaticità.
Il Santo Padre, infatti parla di accoglienza e non respingimento e la nostra “pietas cristiana” fa questo. Ma noi siamo in grado di accoglierli?
E’ su questo “essere in grado” che le posizioni si allontanano da Guicciardini e le sue parole perdono di valore. Il nostro spirito si avvicina di più al Dalai Lama che ha dichiarato, parlando di migranti, “il buon cuore per accoglierli non basta e bisogna avere il coraggio di dire quando sono troppi e di intervenire nei loro Paesi per costruire lì una società migliore!”.
Su questo il Guicciardini tace. Tace sull’essere in grado di accoglierli, senza creare una divisione e un disagio sociale. Tace anche sull’intervento nei paesi di provenienza dei migranti, non portando alcun ragionamento, ma ciò che spaventa non è il silenzio del Segretario di una piccola Provincia italiana. Preoccupa di più l’assordante silenzio dato dall’assenza di una strategia politica efficace del Governo italiano.
Un giorno di difficoltà sulla gestione dei migranti, a Calais, è stato sufficiente a far sentire la “voce” in Europa di Francia e Gran Bretagna; anni e anni, invece, di sbarchi in Italia, non hanno sortito una benché minima ed efficace azione politica italiana, che facesse avviare un percorso per trovare la migliore soluzione comunitaria, al problema degli sbarchi dei migranti.
Ricordo al Guicciardini che gli sbarchi non sono il problema, ma solo l’effetto di una causa molto più grave e complessa. Non sfuggirà a lui che il fenomeno ha dimensioni internazionali e stretti legami con le molteplici aree di crisi intorno a noi.
Questa è la causa che va risolta. Difficilmente troverà soluzione con la retorica delle sue parole e con quella del suo Presidente del Consiglio.
Venendo nelle nostre piccole comunità sarà necessario gestire i flussi migratori accogliendo queste persone ma non indiscriminatamente.
Sarebbe necessaria una politica progettuale di controllo e di inserimento di questo flusso immigratorio, che se non gestito, come non lo è, manda allo sbando sia i migranti che le comunità ospitanti.
Occorrono strutture adatte in zone adeguate, in grado di assorbire flussi immigratori e, prima di ogni altra azione, sarà opportuno identificare e riconoscere gli “ospiti”.
Dobbiamo avere consapevolezza di chi abbiamo nei nostri territori, non possiamo correre il rischio che nel mezzo ai migranti spunti anche qualche soggetto indesiderato e dobbiamo essere in grado di “tracciare i loro movimenti” e prospettare loro un futuro autonomo.
Ma prioritariamente la pietas deve essere rivolta alle nostre comunità, senza discriminazione alcuna, oggetto di furti e oltraggi di ogni genere.
Ci sono molti nostri cittadini e molti italiani che sono in difficoltà economico-sociali importanti; è d’obbligo, quindi, che le nostre Istituzioni prima rivolgano a questi le attenzioni e l’accoglienza, solo successivamente indirizzarle ad altri.
Circolo Sena Civitas