SIENA. Torna in auge il terzo polo bancario, di cui il Monte dei Paschi “deve far parte”. Secondo MF i due partner papabili per Siena sono le Poste Italiane e la Cassa Depositi e prestiti, partner con cui non vi sarebbero sovrapposizioni di ruoli e depositari di una “forza” che risponderebbe alla richieste di Bce per un matrimonio saldo. L’unica perplessità deriva dal fatto che CDP è un istituto pubblico, che difficilmente potrebbe accasarsi con una sola banca; d’altra parte, però, lo Stato possiede una percentuale significativa delle azioni del Monte e questo potrebbe giustificare un eventuale accordo. Resta da vedere in quali termini. Per Poste Italiane è una riproposizione già vista mesi addietro.
Quuesti i numeri riportati da MF. La Cassa è presente in iniziative di sistema, di sviluppo industriale e in investimenti nel brownfield, ma con partecipazioni ultra-minoritarie nel Fondo Italiano d’Investimento (12,5%) e in F2i (16,52%). La Cassa detiene poi l’80% del Fondo Strategico Italiano, che a sua volta ha stabilito una joint venture con Qatar Holding per investimenti fino a 2 miliardi di euro nel made in Italy. Il Fsi è entrato in Kedrion Group (25%), Metroweb (46%), Iq Made in Italy (46%), Ansaldo Energia (44,8%), Valvitalia (49,5), Sia (49,9%), Trevi (16,9%), Rocco Forte Hotels (23%) e Inalca (28,4%).
Poste Italiane sarà quotata in borsa entro fine anno: è il collocatore per eccellenza dei Buoni fruttiferi postali (Bfp), prodotti garantiti dallo Stato che beneficiano di uno straordinario vantaggio, potendo essere rimborsati al valore nominale qualunque sia la loro scadenza.