I cittadini si mobilitano e incontrano le opposizioni in Regione
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di Fabrizio Pinzuti
MONTICELLO AMIATA. Non è la prima volta che mi capita di notare e far notare che l’attaccamento alla terra come fattore culturale, oltre che di sostentamento economico, è nell’Amiata Grossetana e nella Val D’Orcia più radicato che nell’Amiata Senese, forse più legata a stili e modelli postindustriali. Ne è stata una conferma la manifestazione svoltasi lo scorso 28 giugno a Monticello Amiata contro le centrali geotermiche che si vorrebbero realizzare nel triangolo Monticello – Montenero – Monte Labro, manifestazione che ha visto una partecipazione popolare senza precedenti, non solo dei movimenti ambientalisti.
Nessuna forma di snobismo o di aristocratica sofisticazione; non c’era casa che non avesse un suo drappo a rivendicare il diritto di vivere in pace con la terra e con se stessi. “La coltura e la cultura della terra sono memoria, storia, risorse investite, sudore, amore: questo è il presente lasciatoci dai nostri padri, vogliamo che sia anche il rispettoso futuro per chi, questa terrà, la vivrà”. Questo si leggeva nel programma degli organizzatori Agorà CittadinanzAttiva e Pro Loco e giova ricordare anche il passo immediatamente precedente di quel programma, sul modello di sviluppo del tutto diverso dalla logica divoratrice e di corto respiro del profitto, un modello “che si basi sulla capacità di mantenere qualità e riproducibilità delle risorse naturali; sulla valorizzazione del grande patrimonio ambientale, l’acqua, il bosco e la possibilità di fruirne in tutte le stagioni, i prodotti agricoli locali; sul patrimonio culturale e storico, sui diversi “turismi” presenti, quello ambientale, ma anche culturale e sportivo; sul grande patrimonio insostituibile rappresentato dalle piccole e medie aziende artigianali e commerciali”.
Il recente viaggio di quindici monticellesi in Regione a parlare con i capigruppo di opposizione di Sel, M5s, Fratelli d’Italia e Lega è da inquadrare in questo contesto generale, anche se a provocarlo sembra essere stata la “trivellazione da parte del gestore che è subentrato alla Gesto/Italia, in località Banditaccia nel territorio di Casteldelpiano non distante da Monticello Amiata», come si legge nel dossier portato in regione dai monticellesi. Il tutto dopo che sembrava attiva la moratoria decisa dal governatore Enrico Rossi che scadrà il prossimo 26 agosto e dopo che la Regione, sollecitata dai Comuni, aveva chiesto alla società Gesto un’integrazione di documentazione prima di rilasciare la Via.
«Crediamo sia un carotaggio – ha commentato Claudio Franci, sindaco di Castel del Piano – di cui abbiamo chiesto conto mandando subito le guardie municipali sul luogo. Abbiamo rilevato all’impresa che occorreva per lo meno una richiesta al Comune e all’Unione e l’hanno inviata. Penso che questo carotaggio abbia a che fare con l’integrazione di documentazione per la Via». Più in particolare nel dettagliato dossier redatto dai monticellesi, dopo la lunga storia di battaglie intraprese sia a livello istituzionale che politico, si legge che “il gestore non tiene conto in assoluto del parere negativo (del Comune) di Cinigiano e dei vincoli della Regione Toscana. Si sta verificando inoltre un comportamento dei gestori al limite della legge. Infatti chi ha avuto la concessione iniziale, la passa ad un secondo gestore con il guadagno triplicato e questo la passa ad altri. Insomma un passaggio di mano che ha il sapore della speculazione senza che nessuno controlli. La ferma opposizione dei comitati e dei cittadini ha solo avuto il merito di porre il problema di impatto di questi interventi sul territorio e sulla salute delle persone ma non è servito fino ad oggi a scuotere la politica» sostengono i cittadini di Monticello.
Giovanni Barbagli, capogruppo della lista di minoranza A/gente comune, presente all’incontro in Regione, ha così commentato: «Tutti i capigruppo ci hanno assicurato che al prossimo consiglio regionale del 23 settembre chiederanno immediatamente che la moratoria non termini il 26 agosto, ma duri fino a quando non saranno resi noti i risultati sanitari su cui stanno lavorando al momento Asl, Ars, Arpat e Università, richiesti dalla Regione come ampliamento e approfondimento dell’indagine epidemiologica svolta tempo fa dalla regione Toscana che segnala in Amiata morti in eccesso rispetto alla media. Inoltre approfondiranno la questione del passaggio di concessione allo sfruttamento geotermico da una società ad un’altra». Si ha motivo di credere che chi ha intenzione di costruire centrali geotermiche da queste parti trova e troverà pane per i propri denti.