SIENA. Mps ha ridotto l’esposizione verso Nomura entro il limite previsto dalla normativa, come richiesto dalla Banca centrale europea. Reuters scrive che la banca aveva una esposizione netta verso l’istituto giapponese di 4,7 miliardi di euro a fine marzo, circa la metà del proprio patrimonio totale e il doppio rispetto al 25% fissato dai regolatori quale soglia massima per l’esposizione di una banca verso una singola controparte. La maggior parte dell’esposizione era legata ad un contratto derivato del 2009: il famoso (e famigerato)”Alexandria”, al centro dell’inchiesta della Procura milanese.
La Banca centrale europea aveva imposto a Monte dei Paschidi riportare l’esposizione verso Nomura sotto la soglia regolamentare entro il 26 luglio, anche chiudendo il derivato Alexandria se necessario. Una simile operazione, se condotta unilateralmente, sarebbe costata alla banca 1 miliardo di euro.
“Secondo le fonti – scrive ancora Reuters – l’esposizione è oggi scesa sotto il 25% grazie all’aumento di capitale da 3 miliardi di euro appena completato e alla chiusura con Nomura di contratti swap per complessivi 500 milioni di euro, rinegoziandoli con altre controparti. Una delle fonti precisa che questi contratti non hanno niente a che vedere con Alexandria sulla cui rinegoziazione le trattative fra Monte dei Paschi e Nomura sono ferme. Resta non chiaro se la Bce reputerà che adesso l’esposizione di Monte dei Paschi verso Nomura sia ad un livello sostenibile. Monte dei Paschi e Nomura non hanno voluto commentare”.