SIENA. Non si è tenuto questo pomeriggio il previsto consiglio d’amministrazione dell’università di Siena. Studenti e precari hanno infatti occupato la sala del rettorato dove si doveva svolgere la riunione. Oggetto della contestazione che era stata annunciata nel pomeriggio di ieri nel corso di un’assemblea tenuta nel cortile del rettorato (nella quale era stato presentato il documento con la richiesta di dimissioni dei vertici dell’ateneo, rettore compreso) e il piano di risanamento finanziario dell’università che viene aspramente criticato, perché il suo profilo è ritenuto troppo simile alla contestatissima legge 133.
Il prossimo consiglio d’amministrazione si dovrebbe tenere lunedì prossimo, proteste permettendo. Dopo la sospensione del consiglio c’è stato anche uno scambio di opinioni tra coloro i quali hanno partecipato al blitz e il questore di Siena Massimo Bontempi che non ha rilasciato dichiarazioni. Ma a quanto sembra è possibile che da parte delle forze dell’ordine ci sia l’ipotesi di abbandonare l’atteggiamento soft tenuto fino ad oggi Da parte dei giovani si sottolinea che quella che si era appena conclusa era “una manifestazione di pubblico dissenso che attiene al lato politico e che non deve essere vista come un problema di ordine pubblico”.
Di seguito pubblichiamo il testo diffuso dal rettore dell'Università Silvano Focardi alla comunità accademica dopo la mancata riunione del cda.
"Gentili Colleghe e Colleghi, gentili Collaboratrici e Collaboratori, gentili Rappresentanti degli Studenti,
nel pomeriggio di oggi avrebbe dovuto svolgersi una seduta ordinaria del Consiglio di amministrazione della nostra Università.
Un gruppo di studenti, dottorandi, assegnisti di ricerca e titolari di contratto ha però occupato la sala consiliare prima dell'inizio della riunione. Gli stessi hanno letto due comunicati ai quali ho replicato brevemente, spiegando le motivazioni di alcune proposte contenute nel Piano di risanamento e da loro contestate. Ho inoltre ricordato che i diritti degli studenti non sono mai stati messi in dubbio e saranno sempre garantiti. Quindi ho ritenuto opportuno rinviare la seduta del Consiglio di amministrazione a una nuova data.
Quanto accaduto oggi denuncia il timore di queste componenti della comunità accademica per la difficile situazione che l'Università sta vivendo in questo momento ma, al contempo, dimostra che non è stata compresa a pieno la gravità della situazione del nostro Ateneo e la necessità e l'urgenza di attuare quanto contenuto nel Piano di risanamento, che è stato discusso e approvato dagli organi d'Ateneo dopo un lungo confronto con le organizzazioni sindacali e con le Istituzioni del territorio.
Se dovessero verificarsi nuovi ostacoli allo svolgimento del Consiglio di amministrazione, non consentendo la normale attività di questo Organo di governo, si rischierebbe di aggravare ulteriormente la già difficile situazione dell'Ateneo, portandola a un punto di non ritorno con gravissime conseguenze per chi vi studia e per chi vi lavora.
Invito, pertanto, tutti a stringersi attorno agli Organi d'Ateneo e a lavorare perché episodi gravi e non confacenti alle regole di una vita democratica, come quello che oggi si è consumato, non si ripetano in futuro.
Ho sempre dato a tutti la disponibilità a un confronto leale e chiedo che tale lealtà caratterizzi ogni passaggio e ogni azione, da parte di tutti.
Ho chiesto subito la convocazione del Consiglio studentesco per confrontarmi con i rappresentanti eletti negli Organi – che, lo ricordo, hanno preso parte alle diverse fasi di definizione del Piano di risanamento – e discutere con loro le principali problematiche che riguardano questa componente vitale della nostra comunità.
Al di là di tutto questo, ritengo che la nostra comunità sia consapevole della gravità di quanto stiamo vivendo e abbia la forza e le capacità per riuscire a mettere in atto, insieme agli Organi di governo dell'Ateneo, il piano di risanamento.
Mi appello, dunque, a tutti coloro che vogliono la salvezza dell'Ateneo: bisogna lavorare insieme e dare attuazione in tempi brevissimi al progetto che abbiamo approvato.
Solo in questo modo l'Ateneo senese tornerà a essere un'Istituzione sana e salda, solo in questo modo potremo garantire ricerca, alta formazione e servizi di qualità; solo in questo modo potremo salvaguardare e valorizzare le competenze di chi lavora nell'Università.
Silvano Focardi"