di Ezio Sabatini
SIENA. La festa di Santa Barbara, patrona del corpo nazionale dei vigili del fuoco, nasce dalla storia di questa giovane donna che, in un mondo ancora pagano, si era convertita al cristianesimo. Il padre, secondo la tradizione, non sopportando questa scelta, decise di ucciderla decapitandola. Mentre stava per farlo alzò il braccio destro con in mano una daga per poi cadere esanime a terra, colpito da un fulmine. Da allora Barbara è la patrona di tutti coloro che hanno a che fare con la “folgore pirica” o che, come ha ricordato oggi l'arcivescovo di Siena, Antonio Boncristiani, in occasione della tradizione funzione religiosa, di tutti coloro che “rischiano di vivere la morte improvvisa”.
Questa mattina, 4 dicembre, nei locali della palestra della caserma del comando provinciale dei vigili del fuoco il 115 senese ha festeggiato la propria festa.
Dopo la cerimonia religiosa sono stati letti anche i messaggi delle massimo autorità dello Stato, a partire dal ministro degli Interni, Roberto Maroni, e dei massimi dirigenti del dipartimento del soccorso pubblico. Davanti agli esponenti delle forza armate e di polizia, a uomini politici ed esponenti di spicco della vita cittadina (compatibilmente con l'impegno concomitante della assemblea straordinaria della Banca MPS ndr) ai vigili del fuoco ed ai loro familiari ha rivolto il tradizionale saluti il comandante provinciale del corpo, Pietro Foderà.
L'ingegnere ha snocciolato i numeri di un vasto impegno quotidiano, dalla apertura porte, allo stadio, al palazzetto, fino al Palio, passando per la continua attività di formazione, prevenzione e di protezione civile, quest'anno sfociata nella grande esercitazione provinciale “Insieme 2008”. Foderà ha anche ricordato l'impegno continuo e qualificato di alcuni fra i suoi più stretti collaboratori, citando sopratutto Luca Nassi.
L'anno appena trascorso ha visto due eventi molto particolari, da una parte la omologazione da parte dell'università di Siena e dal corpo dei vigili del fuoco di un sistema per la salvaguardia dei beni artistici e culturali di nuova generazione grazie all'uso della tecnologia senza fili. Dall'altra lo sgomento e l'impegno eccezionale legato ai 3 giorni di lavoro di scavo necessari per ritrovare il corpo del giovane annegato nelle terme dell'Acqua Borra questa estate.
Seppur in apertura di discorso abbia voluto scansare le polemiche sulla storia infinita della nuova sede di Via dei Caduti dell'11 Settembre del Ruffolo, il comandante ha ricordato che a breve il corpo riceverà una immagine su vetro di Santa Barbara fresca di restauro, in attesa di trovargli presso la nuova una sede più consona che non l'attuale piccola cappella ricavata nei locali della palestra.
A fine della cerimonia è stato premiato il personale che, andando a riposo, va in contro ad una meritata pensione. Sono Giuseppe Caruana, 31 anni di servizio, Paolo Marrucci, 30 anni, Stefano Indiani, 21 anni, Antonino Barone, 30 anni, Maria Rossi Paccani, 25 anni, Paolo Cottone 28 anni, Gabrielle Minelli, 26 anni e Dino Pezzi con 32 anni di attività alle spalle.