"Come prevedibile, si assiste a rimbalzi di responsabilità ed eloquenti silenzi"
SIENA. Gli Amici dei Bagni di Petriolo, con una dinamica manifestazione, in stile flash mob, richiamano, ancora una volta, l’attenzione sul grave degrado in cui versano, da anni, le storiche terme, frequentate da illustrissimi personalità, non ultimo per importanza il senese Silvio Enea Piccolomini, Papa Pio II. L’ultimo colpo mortale a questo unico esempio di stazione termale medievale può essere sferzato dai mezzi del cantiere per il raddoppio della Siena – Grosseto che transitano su una pista attraverso l’area storica, accanto alle vetuste vestigia; recentemente si è verificato un crollo di parte delle mura storiche sulle quali non erano stati eseguiti lavori di consolidamento e messa in sicurezza, peraltro chiaramente imposti, nel 2013, dalla Soprintendenza. Il pericolo di crollo era stato, da tempo paventato come imminente dagli “Amici” e da “Italia Nostra”, ma totalmente sottostimato dai responsabili del cantiere e da chi ricopre il compito istituzionale di vigilare e tutelare l’ambiente ed i beni storici.
Come prevedibile, ora si assiste a rimbalzi di responsabilità ed eloquenti silenzi: quindi per avere risposte precise, rivolgono precise domande alla società Unipol, proprietaria dell’area e degli immobili storici, alla Prefettura, alla Provincia, alla Soprintendenza in virtù del ruolo e delle competenze che ciascun ente ricopre.
Le domande sono state consegnate in apposita busta proprio all’indirizzo dei destinatari, il tutto accompagnato da cartelli di protesta. Alla Soprintendenza si chiede se risponde a verità quanto sostiene Anas, cioè che il consolidamento delle mura crollate non è stato ancora eseguito a causa dei ritardi amministrativi della Soprintendenza nel rilasciare la relativa autorizzazione.
Alla Prefettura, garante della legalità, si chiede se anche nei cantieri Anas vicino a Petriolo accada quanto denunciato ultimamente dalla trasmissione Report, ovvero che Anas rivesta contemporaneamente il ruolo di controllato e controllore; se così fosse si spiegherebbero alcuni misteri, come quello dei sensori antivibrazione – a suo tempo imposti dalla Soprintendenza per monitorare la stabilità dei beni storici – ma fuori uso anche nelle mura crollate.
Alla Provincia si chiede ragione dell’evidente degrado – e di numerosi anni di gestione in passivo -dello stabilimento termale di “Terme Petriolo spa” società di cui la Provincia di Siena detiene il 96% delle azioni. Recentemente è andato deserto l’ulteriore bando pubblico per la vendita dello stabilimento: lo scenario fa temere che Petriolo subisca la stessa fine delle terme delle Galleraie, vendute da un ente pubblico una decina di anni fa ed oggi completamente devastate.
Ultima tappa l’agenzia Unipol in Viale Toselli : si chiede alla proprietà , perché non si preoccupi del degrado in cui versa il complesso monumentale, compresa la storica locanda medievale, oggi completamente vandalizzata.
Domande precise, per le quali si aspettano chiare risposte nella speranza di un positivo, nuovo atteggiamento degli interlocutori istituzionali: per ora ci si attiene al vecchio detto: “chiedere è lecito, rispondere è cortesia”.
Gli Amici di Petriolo ritengono che se la proprietà, gli Enti competenti, le associazioni agissero con spirito collaborativo per la tutela dei beni storici ed ambientali, Petriolo sarebbe ancora, come ai tempi di Papa Pio II, un importante centro termale.
Gli Amici dei Bagni di Petriolo