Secondo Città Domani, SpS. RC, SsM "per incapacità e disimpegno"
SIENA. E così si è conclusa come era previsto la gara per l’affidamento del complesso del Santa Maria della Scala, vinta da Opera Laboratori Fiorentini insieme alle sue collegate Itinera Progetti e Ricerche, e affiancata dal Conad per la gestione della caffetteria e da Incoming Liguria per i servizi turistici (a proposito, che senso ha avere servizi turistici in Piazza del Duomo, cioè al culmine del percorso di visita della città?)
Come lamentarsi e protestare? Dopo una prima gara andata deserta (perché evidentemente l’offerta economica o qualche aspetto del bando non era interessante per questi stessi soggetti) il raggruppamento temporaneo di imprese così formato è stato l’unico a presentarsi alla seconda gara, e la sua offerta economica è stata agevolmente giudicata la più vantaggiosa (senza concorrenti..).
Molti sono i quesiti che vogliamo porre al Comune: qual è stata l’offerta del RTI? Quanto costerà il biglietto? Quale percentuale andrà al Comune? Come saranno articolati i biglietti nel caso di più iniziative? Poiché oggetto dell’affidamento sono anche i servizi bibliotecari e didattici, nel pacchetto è compresa anche la Biblioteca Briganti con il suo archivio fotografico? Ricordiamoci che è stata donata al Comune, cioè ad un ente pubblico!
Il Comune ha dimostrato ancora una volta la sua inadeguatezza, l’incapacità di raccogliere le migliori riflessioni scaturite dalla Commissione Cultura sull’argomento, finendo per tradire le stesse indicazioni finali approvate in Consiglio Comunale, ed escludendo quella collaborazione con l’Università degli Studi che pure è stata generosamente offerta in più occasioni.
E così la colonizzazione si estende: e non è il banale conflitto fra senesi e fiorentini richiamato anche per altre questioni più importanti (per piacere!), ma la delusione nel vedere che a Siena il modello speculativo nel settore culturale ha trovato tutte le strade spianate, dimostrando che è ancora vegeto il modello degli scambi interessati.
Se il Comune fosse in grado avere una politica culturale di reale promozione, di motivare il proprio personale, di raccogliere le proposte che vengono da settori non profit della città, potrebbe fare meglio e a vantaggio di tutta la città (a partire dai tanti giovani formatisi in questi anni nel settore culturale e poi tenuti nel precariato), non solo delle casse di Opera.
Il comunicato stampa del Comune parla di modello gestionale innovativo nel rapporto pubblico-privato: ma che c’è di innovativo se il Comune conserva solo sulla carta una ruolo di programmazione culturale, mentre per la scelta delle mostre e delle attività è tutto affidato a Opera?
E in questo contesto quale ruolo potrà mai avere il grande direttore del museo, che il Comune ha annunciato di voler reclutare con un concorso internazionale? E il progetto del trasferimento della Pinacoteca e della costituzione di un grande museo al Santa Maria della Scala come si inserisce in questo contesto? È un progetto che OLF ritiene redditizio oppure no?
Il Circolo Città Domani e il gruppo consiliare Sinistra per Siena RC, SsM esprimono un giudizio fortemente negativo sull’operazione, che fa toccare il punto più basso della politica culturale comunale e si impegnerà su ogni iniziativa per contrastare questo metodo che depaupererà ancora di più Siena e il suo patrimonio artistico e storico.
Circolo Città Domani
Gruppo consiliare Sinistra per Siena, RC, SsM