di Augusto Mattioli
SIENA. Non è piaciuto al prefetto Cazzella che uno striscione abbia oscurato gli ospiti del premio Fraiese. Si tratta dello striscione che è stato srotolato mentre un ragazza svolgeva il suo intervento critico verso la politica scolastica del governo che Gianni Letta rappresentava.
“Personalmente mi sono sentito offeso da questo atteggiamento. E’ stata una manifestazione più volgare e violenta di una pomodorata, un limite alla libertà di espressione" ha detto senza mezzi termini il prefetto, per il quale ognuno "è libero di esprimersi in forma civile” .
Cazzella ha parlato delle vicende studentesche nel corso della conferenza stampa sui dati della sicurezza di questa mattina (16 dicembre) sottolineando che “non è stato facile garantire la libertà di espressione e garantire che in questo periodo le cose si svolgessero nella maniera più serena”.
Riguardo il premio Frajese, e le trattative degli studenti per entrare nel Santa Maria, Cazzella ha confermato che in prefettura c’è stato un incontro. “C’era la disponibilità per piccoli numeri, da cinque a dieci persone. Dall’altra parte ne chiedevano venticinque. Chi contestava ha ritenuto utile fare entrare due persone e poi manifestare fuori: Ognuno ha fatto la sua parte in piena libertà”.
Gli studenti nei giorni successivi al premio avevano accusato le autorità di non essere state ai patti riguardo l’entrata nella sala del premio e di avere acquistato pomodori e uova dopo essere stati colpiti dai manganelli di alcuni poliziotti. Il questore Bontempi anche oggi ha sottolineato che i pomodori, gli universitari, li avevano già comprati.