Il sindaco Valentini risponde all’interrogazione urgente di Eugenio Neri
SIENA. La situazione della Robur Siena all’attenzione del Consiglio Comunale con l’interrogazione urgente presentata da Eugenio Neri (Siena Rinasce). Il consigliere, alla luce delle recenti dichiarazioni uscite sulla stampa, ha chiesto al sindaco Bruno Valentini e all’assessore allo Sport informazioni relative alle affermazioni rilasciate dalla società secondo la quale “da parte dell’amministrazione e degli uffici si profila un vero e proprio ostruzionismo, che impedisce la programmazione efficace della squadra. In particolare la situazione dei campi di calcio e dello stadio per i quali da mesi si attende una soluzione”. Ribadendo il valore non solo simbolico della Robur, per la città e i senesi, ha chiesto i motivi che ostano alla più ampia collaborazione esplicitata dal sindaco e dalla giunta in occasione dei festeggiamenti pubblici per i successi della squadra. “Chiediamo anche alla società – ha proseguito Neri – la massima chiarezza dei programmi e degli assetti societari, con coinvolgimento di persone e società rispettabili e onerate, perché la maglia della Robur rappresenta tutti noi e non vorremmo veder infangato il simbolo. Di questo il sindaco si faccia portavoce”. Il consigliere ha infine chiesto che “dei problemi della Robur e dello stadio, gestiti al di fuori dell’aula consiliare, si interessi al più presto la Commissione Sport, inspiegabilmente tenuta lontano da queste tematiche”.
Il sindaco ha evidenziato come l’Amministrazione abbia sempre seguito le vicende del calcio senese, come il delicato compito di recuperare la passione calcistica cittadina dopo il crack Mezzaroma, affidando al presidente Antonio Ponte il destino della Robur. “Una scelta felice, vista la promozione ottenuta. Purtroppo altrettanta efficacia non l’abbiamo riscontrata nella programmazione dei campi di allenamento e nel settore giovanile. Si è perso del tempo, come ho scritto con l’assessore allo Sport, e adesso c’è fretta per trovare soluzioni, oltre a quello della compagine societaria, costruire un settore giovanile e dove far allenare la prima squadra. E’ di queste ore l’accordo fra Robur e Siena Nord per l’utilizzo del campo dell’Acquacalda, e una collaborazione con quest’ultima per le categorie del calcio giovanile. Un accordo nato grazie ad un’azione di mediazione e sollecitazione svolta direttamente dal Comune. Auspichiamo che l’accordo per lo sviluppo del calcio giovanile si rafforzi maggiormente. Mentre per quanto riguarda l’allenamento della prima squadra, per anni l’A.C. Siena aveva risolto andando ad allenarsi a Colle Val d’Elsa, poi la nostra città aveva pensato di superare il problema con la sciagurata operazione di Taverne d’Arbia, adesso la società ha manifestato l’intenzione di sostituire l’erba naturale del Rastrello con quella artificiale, e per questo sta cercando finanziamenti”.
Valentini nello spiegare l’impossibilità del Comune, per problemi di bilancio, a fare questo investimento, così come prestare una garanzia diretta, ha informato l’assise della richiesta pervenuta circa la possibilità di concedere il diritto di superficie in modo che questo diventi garanzia per il prestito che la Robur intende chiedere al Credito sportivo. “Abbiamo espresso la nostra disponibilità, e la decisione in merito spetterà al Consiglio comunale perché dovrà esprimersi sulla concessione del diritto di superficie. Sulla compagine sociale – ha proseguito – pur seguendo la situazione, non possiamo essere coinvolti direttamente, perché come ho sempre dichiarato: mai più il Comune sarà contiguo con le società sportive, perché collegamenti e sovrapposizioni, come in passato è accaduto, hanno alterato i rapporti utilizzando queste ultime come strumenti di gestione del consenso. Impegno costante, quindi, ma corretta distinzione dei ruoli”. L’auspicio del primo cittadino è, infatti, che l’attuale società si rafforzi, trovi le risorse per affrontare l’impegno in serie C. “Cercheremo di non ripetere gli errori del passato, al contempo faremo quanto è possibile cercando di recuperare uno dei segni più evidenti di quel disastro che è il campo di Taverne d’Arbia, sul quale, grazie alla nostra insistita azione abbiamo, da poco, recuperato 200mila euro di una fideiussione rilasciata dall’A.C. Siena a fronte dello smantellamento del vecchio campo di Taverne e la costruzione di quello nuovo. Con una modesta aggiunta pensiamo di mettere a disposizione di chi vorrà completare l’impianto le basi per restituire la struttura sportiva al quartiere di Taverne”.
“Non si tratta di mettere in discussione la distinzione dei ruoli – ha replicato Eugenio Neri – ma non si può parlare neppure di indipendenza. Necessita un’ingerenza positiva perché la Robur è anche la città, per questo necessitano assicurazioni da parte della società che deve rispondere, per chi parteciperà al capitale, a garanzie di trasparenza e onestà. Occorre intercettare le realtà imprenditoriali della città, evitando, magari, avventurieri interessati solo a fare lo stadio, perché il primo punto da risolvere non è questo, bensì il progetto sportivo”.