SIENA. All’apertura dell’Anno fisiocritico, abbiamo appreso dalla presidente che l’Accademia è costretta a ridurre le aperture al pubblico per mancanza di personale e di fondi, e potrebbe essere messo a rischio il proseguimento della propria attività istituzionale. L’Accademia riceve contributi dalla Regione Toscana per poche decine di migliaia di euro l’anno (circa 20.000). Questo è l’ennesimo effetto di una brutta causa che vede la rovina economica del mondo senese e delle proprie ricchezze, grazie a un’unica guida e inadeguata politica. L’Amministrazione comunale non riesce ad avere né una vision né tanto meno un gestione delle proprie ricchezze e di quelle del proprio territorio.
Siena però deve guardare al futuro, con l’intento di dare una prospettiva con quello che di bello e di buono hanno lasciato, gli amministratori della città delle epoche passate. Noi possiamo contare solo sull’Università, sull’arte e sulla cultura: cultura intesa in tutte le sua sfaccettature, dal Santa Maria della Scala, all’Accademia Chigiana, dalla Scuola di Musica Rinaldo Franci all’Accademia dei Fisiocritici, ecc. Le risorse economiche destinate in questi settori, non sono un costo ma un investimento per il domani, ammesso che i contributi dati non siano, come nel passato, elargiti a pioggia ma in presenza di progetti che prevedano, come finalità, un pareggio di bilancio e poi un utile, o quanto meno un autosostentamento.
L’Accademia dei Fisiocritici, che in passato ha anche subito un declassamento, non potrà attingere risorse dai settori scientifici e della ricerca degli enti pubblici, ma rivedendo la propria impostazione statutaria, sarà costretta valorizzare al massimo lo scrigno di inestimabile valore che possiede, con le sue collezioni, botaniche, zoologiche, anatomiche, geologiche, paletnologiche, teratologiche ecc.
La Regione (unico benefattore dell’Accademia) è intervenuta a favore di Siena Biotech, nonostante sia costata 170 milioni di euro in 10 anni, e a favore dell’Enoteca nonostante un deficit milionario, per salvare, giustamente, i livelli occupazionali, ma per il mondo della cultura, vedi Accademia dei Fisiocritici, non pone molte attenzioni economiche. Eppure dalla cultura e dai musei potrebbe uscire un traino economico importante, se ben efficientato e “impiegato” e Siena, adesso, ne ha vitale bisogno.
Circolo Sena Civitas