SIENA. Domenica prossima sceglieremo il nuovo presidente della nostra Regione e i rappresentanti per il Consiglio della nostra Toscana.
Si tratta di un appuntamento serio, come tutti gli eventi della democrazia diretta, e non va sciupato. Anche delusi, dobbiamo avere fiducia che si può sempre cambiare e fare meglio. Il cambiamento è la vita. Nell’ultimo decennio soprattutto, la globalizzazione ci ha imposto un modello fatto di contatti fulminei, virtuali, nei quali si utilizza un numero limitatissimo di parole, basato sull’effetto annuncio fatto di Twitter , Facebook , selfie e su tutto l’armamentario che, quando male utilizzato, contribuisce ad allontanarci dal pensiero vero. Così, rischiamo di non affrontarli, i problemi, o di viverli solo nella loro negatività e non come opportunità per trovare soluzioni migliori. E anche questa è la discussione politica di oggi: quella di un generalismo fluido e poco capace di incidere sulle questioni vere, concrete e quotidiane delle persone. Il Partito democratico, come organizzazione politica nazionale, in questi anni si è messa in discussione davvero ed è riuscita a tradurre la ricchezza delle proprie differenze e divergenze in una spinta nuova per questo nostro Paese e per una visione che includa tutti noi, soprattutto per i giovanissimi.
Anche se non siamo riusciti ancora a comprendere sino in fondo le complesse origini, la portata e gli effetti della crisi che sta insistendo anche sui nostri territori, ancora ce la giochiamo, e soprattutto in Toscana, con un’economia e una rete pubblica che resiste con concretezza e rilancia programmi e riassetti per migliorare la propria identità civica e valorizza la dimensione reale del proprio territorio nel mondo, ormai affermata come “ Tuscany”, simbolo di specialità e qualità. Con la trasformazione delle Provincie, la Regione rimane, insieme al Comune, il livello democratico più vicino ai cittadini, il presidio dei diritti e dei progressi. Per la nostra Città, poi, la Regione è un riferimento importante per ciò che ancora possiamo rappresentare oltre la nostra Comunità: patrimonio culturale, scienze, scuola, saperi e sanità. E’ da qui che dobbiamo ripartire, per un
coordinamento ed un accordo di programma per Siena con la Toscana.
E’ per questo che anche domenica dobbiamo andare a votare, e per il PD: perché con tutti i nostri limiti c’è anche un senso di responsabilità che ci dà il coraggio e la forza di misurarci e discutere con una chiara proposta di Paese e di Regione per tutti.
Con Enrico Rossi candidato Presidente e Stefano Scaramelli, Angela Pagni, Marco Spinelli, Rosa Cottone, Simone Bezzini, Alice Raspanti, candidati consiglieri, il Partito Democratico può ancora farci contare di più, anche in Toscana!
Alessandro Masi, Segretario del PD “Città di Siena”