Per i sindacati una "situazione grottesca e intollerabile"
SIENA. Il 12 maggio scorso abbiamo chiesto alla dirigenza della ECR spa di Monteriggioni – impresa di recupero crediti che impiega circa 90 lavoratori, per la maggior parte con contratto a progetto – un incontro per chiarire formalmente la situazione dell’azienda, lo stato economico e le prospettive di prosecuzione dell’attività. Dopo diversi giorni di silenzio e di continui rinvii ci troviamo costretti a rendere nota l’anomalia che riguarda una realtà aziendale importante del nostro territorio.
Da anni NIdiL CGIL, per i lavoratori precari, e FILCAMS CGIL, per quelli a tempo indeterminato, seguono le vicende della ECR tentando di contrastare scelte infelici da parte di una dirigenza che troppo spesso ha spostato il baricentro della propria azione esclusivamente sul profitto momentaneo, senza curarsi della propria responsabilità sociale verso il territorio e i lavoratori. Una vertenzialità altissima ha portato a diverse sentenze di condanna nei confronti dell’azienda, obbligata, laddove non ha conciliato, alla riassunzione di risorse irregolarmente assunte – come dichiarato nelle varie sentenze – con contratti di collaborazione a progetto che celavano e celano rapporti di lavoro subordinato.
Nonostante i nostri tentativi e alcuni accordi positivi sottoscritti – come il riconoscimento della rappresentanza sindacale per i co.co.pro. – che ci avevano fatto ben sperare nell’instaurazione di un dialogo costruttivo, siamo oggi costretti a prendere atto che il dialogo è di fatto interrotto. Negli ultimi mesi ECR ha cessato, attraverso mancati rinnovi, senza alcun confronto con le parti sociali, molti contratti. Nonostante l’alta vertenzialità in cui è sempre uscita perdente l’azienda, non sono state prese misure volte alla regolarizzazione dei contratti e si continua a fare uso dei contratti a progetto.
Ogni miglioramento delle condizioni di lavoro è impedito, a detta della dirigenza, dalla crisi aziendale, crisi che viene sbandierata quando si mandano a casa i lavoratori, quando si adottano misure punitive, quando si convocano i lavoratori per “proporre” un demansionamento ed un abbassamento di salario privo di logica. Una crisi che però non solo non viene formalizzata ma che viene dimenticata quando l’azienda stessa organizza un “summer party” in piscina che fa sorgere qualche legittimo dubbio sulla capacità di allocare i fondi aziendali.
Questa è l’ultima presa in giro ai danni dei lavoratori che non intendiamo tollerare. Per questo NIdiL CGIL e FILCAMS CGIL, insieme alla RSA della ECR, chiedono pubblicamente all’azienda di convocare nei prossimi giorni un tavolo sindacale e di chiarire una volta per tutte questa situazione grottesca che non è più tollerabile sotto nessun aspetto.
NIdiL CGIL, FILCAMS CGIL e RSA ECR