"Milioni di euro spesi per la promozione senza avere una progettualità seria"
SIENA. E’ trascorso più di un anno, senza considerare quelli precedenti, da quando anche Federterme ha chiesto una revisione della legge sul termalismo al Governatore Rossi. Nonostante le parole spese, ad oggi non sono state rispettate. Un atteggiamento che, ancora una volta, dimostra come il PD sia lontano dalle esigenze dei cittadini, tipica prosopopea della sinistra, a discapito del comparto termale in Toscana. Nella nostra Regione ci sono ben 20 stabilimenti termali, la metà nella sola provincia di Siena. Il turismo in Toscana con quello che la nostra terra offre, dovrebbe essere il traino della nostra economia, ma chi ha governato fino ad oggi si è dimenticato di questa risorsa. I risultati degli ultimi anni dimostrano come questo comparto economico sia stato gravemente abbandonato. Milioni di euro spesi per la promozione senza avere una progettualità seria.
Viene da sorridere vedere la candidata alle regionali del PD, Raspanti, farsi promotrice del rilancio del termalismo, utilizzando le stesse identiche parole del Governatore Rossi durante la campagna elettorale del 2014. Fratelli d’Italia-AN non può rimanere in silenzio.
Porteremo in Regione non solo la richiesta della modifica al testo unico del termalismo , ma anche di istituire un tavolo di lavoro apposito e specifico per le terme in Toscana, che si interfacci continuamente con i comuni termali. Nel 2002 si contavano 2,8 milioni di prestazioni mediche termali, con in testa Montecatini e Chianciano, con 28 milioni di euro di fatturato delle aziende termali e 128.000 presenze di curandi . Oggi le Terme di Chianciano ad esempio, dichiarano 3.000 ingressi nella settimana di Pasqua, riducendo drasticamente negli altri mesi, quindi un dato fortemente negativo se proporzionato all’intera stagione. Sempre nel 2002, disponeva di oltre 200 strutture ricettive che davano lavoro ad intere famiglie di tutto il territorio senese.
Grazie a questo comparto economico, centinaia di aziende della nostra provincia lavoravano e creavano ricchezza, oggi si sono ridotte drasticamente. In 13 anni hanno chiuso il 50% delle strutture ricettive, e la causa è sempre riconducibile alle politiche perpetrate in questi anni.
Il rilancio del turismo, e di conseguenza quello termale, non sta nel continuo abbassamento delle tariffe degli hotel, scelta scellerata che ha portato alla crisi del settore alberghiero. Togliere la tariffa minima agli alberghi, ha di fatto affossato l’economia delle località termali. Una struttura alberghiera, come per qualsiasi attività privata ha bisogno di introiti, quindi politiche serie che favoriscano lo sviluppo, per riuscire in un momento così difficile della nostra economia, a reggere il peso delle tasse che sono insostenibili, e conservare il posto di lavoro ai loro dipendenti.
Noi come Fratelli d’Italia-AN di Siena vogliamo chiedere la reintroduzione della tariffa minima, primo passo per ridare fiato al comparto alberghiero, che si riverserà positivamente sull’economia del territorio circostante. Dobbiamo finirla di trattare il termalismo solo come un’ argomento da campagna elettorale, per poi rimetterlo in un cassetto quando i giochi sono fatti. Siamo convinti che il comparto termale deve tornare ad essere una risorsa fondamentale, primaria per la nostra Provincia e Regione, Fratelli d’Italia-AN si impegnerà perché questo sogno si trasformi in realtà.
Gianni Martinucci – portavoce provinciale FDI-AN Siena – candidato al Consiglio Regionale della Toscana