SIENA. Nei pomeriggi di mercoledì 27 e giovedì 28 maggio la scuola Monna Agnese apre le porte alla città con un ricco programma di attività per il pubblico.
Le Giornate a porte aperte rappresentano il momento conclusivo di un progetto didattico durato un anno scolastico. Gli alunni del Monna Agnese si sono impegnati in un percorso di scoperta della storia e del patrimonio della loro scuola, già sede di un ospedale a gestione femminile fondato nel Medioevo e attivo per 500 anni, fino alla fine del Settecento.
Recuperare la memoria e l’identità storica di un’istituzione parte integrante della città e rendere gli alunni consapevoli del patrimonio culturale, partendo dai luoghi più vicini e familiari: questi sono stati gli obiettivi centrali del progetto. L’attenzione nei confronti dell’altro (il povero, il diverso, il marginale), l’impegno nella cura e nell’assistenza, che hanno determinato la nascita dell’Ospedale nel Medioevo, così come il ruolo delle donne nell’istituzione ospedaliera (ruolo ambivalente, oscillante nei secoli tra protagonismo e segregazione) sono sembrati, inoltre, importanti temi su cui la scuola contemporanea è chiamata a riflettere.
ll patrimonio della scuola non era mai stato oggetto di uno studio sistematico: si tratta quindi di una prima ricognizione, che sollecita ulteriori ricerche. Nel corso del progetto si è provato a riunire, in un percorso interdisciplinare, le molte conoscenze specialistiche sul complesso, coinvolgendo storici, storici dell’arte, restauratori e altre preziose professionalità attive nella città, che hanno accettato generosamente di incontrare alunni e docenti. Gli alunni si sono impegnati in una gamma molteplice di attività: ricognizione e documentazione fotografica del patrimonio storico-artistico, ricerche bibliografiche, incontri con studiosi, interviste a ex-alunni, visite a monumenti e musei cittadini, realizzazione di materiali informativi in lingua. È stata inoltre stabilita una collaborazione con l’Opera della Metropolitana onlus per le attività di studio e documentazione sulla Chiesa di San Niccolò in Sasso, un tempo parte dell’Ospedale.
Nei due pomeriggi di apertura, gli alunni si trasformeranno in mediatori culturali e guideranno il pubblico sulle tracce dell’antico Ospedale. Si potranno visitare gli ambienti e il cortile, finalmente riqualificato grazie al progetto Erasmus +, conoscere i materiali e strumenti tessili patrimonio della scuola, guardare i video e i materiali informativi realizzati dalle classi. Sarà possibile partecipare, su prenotazione, a visite guidate condotte dai ragazzi, alla scoperta della vita quotidiana nell’Ospedale, degli affreschi del Riccio e del Beccafumi e della Chiesa di San Niccolò in Sasso.
Mercoledì 27 e giovedì 28 maggio 2015
Orario apertura: dalle 14.00 alle 18.00 (visita libera)
Orario visite guidate gratuite alla scuola e alla Chiesa di San Niccolò in Sasso
h. 14.00; 15.00; 16.00; 17.00 (partenza a scuola, max 15 persone a visita)
Prenotazione obbligatoria alla mail giornatemonnagnese@gmail.com, specificando giorno e orario.
Istituto Monna Agnese- Via del Poggio 16- Siena
NOTA SULLA STORIA E SUL PATRIMONIO DEL MONNA AGNESE
L’Ospedale di Monna Agnese, detto anche dei Santi Niccolò e Gregorio in Sasso, nacque alla fine del XIII secolo su iniziativa di una donna senese di nome Agnese per accogliere poveri, malati, pellegrini e assistere le donne partorienti. Qui viveva una comunità di oblati, a prevalente composizione femminile, sotto la guida di una Rettrice. Le donne, in particolare quelle che non potevano contare su una salda struttura familiare, trovavano aiuto e cura in questa struttura nel momento cruciale del parto.
In seguito alla riforma di Ferdinando I de’ Medici (granduca tra il 1587 e il 1609) la funzione esclusiva divenne l’assistenza al parto e furono adottate regole più rigide, fino a rendere l’ospedale simile a un convento. L’istituzione fu attiva per circa 500 anni, fino al 1783, quando con la riforma di Pietro Leopoldo di Lorena fu trasformata in una scuola, finalizzata a dare una formazione professionale alle fanciulle della città.
L’importanza della struttura assistenziale, vicina al Duomo e all’Ospedale di Santa Maria della Scala, è testimoniata dalle prestigiose committenze artistiche, in particolare nel Cinquecento e nel Seicento. Vi lavorarono alcuni dei pittori più noti del Cinquecento senese, Domenico Beccafumi e Bartolomeo Neroni detto il Riccio, mentre la preziosa chiesa di San Niccolò in Sasso, parte integrante dell’Ospedale, conserva una ricca decorazione pittorica del primo Seicento e un apparato di stucchi tra i più raffinati dell’epoca.
Dopo il 1783, la funzione scolastica continuò nel tempo, dalla riorganizzazione delle Scuole Leopoldine dopo l’Unità d’Italia, alla Scuola femminile di avviamento al lavoro (dal 1928), all’Istituto tecnico femminile (dal 1948), alla sperimentazione di 3 indirizzi (dal 1977), Linguistico, Psico-pedagogico-sociologico e Umanistico-Artistico, fino alla scuola attuale (Istituto Tecnico Tecnologico e Liceo Linguistico).
Nonostante le radicali trasformazioni subite dall’edificio negli ultimi due secoli, le tracce del passato sono ancora visibili nell’architettura, negli affreschi cinquecenteschi (San Cristoforo di Beccafumi e Ultima Cena del Riccio) e nel corpus di dipinti, che comprende una tavola di scuola duccesca e una quindicina di tele dei secoli XVII-XVIII. La scuola conserva inoltre un prezioso patrimonio tessile, costituito da strumenti, tessuti e materiale didattico che dalle Scuole Leopoldine arriva agli anni più recenti in cui la scuola, con l’indirizzo umanistico-artistico, ha formato molti professionisti del restauro del tessuto.